E’ nata nel Lazio e si chiama Scrambler Therapy la nuova tecnologia messa a punto per sconfiggere il dolore cronico: si tratta di un sistema ad elettrodi che, posti sul cuoio capelluto, contrastano il dolore agendo direttamente sui segnali inviati al sistema nervoso centrale. Giuseppe Marineo, titolare del brevetto, ne ha già donato due prototipi: uno all’Istituto romagnolo per la cura e lo studio dei tumori di Forlì e l’altro all’ospedale San Filippo Neri di Roma.
L’efficacia della tecnica, che è già stata sperimentata in alcuni centri per la terapia del dolore cronico, fra cui quello dell’università Tor Vergata di Roma, è visibile già dalla prima seduta, mentre le applicazioni ripetute porterebbero alla scomparsa graduale del dolore. Attualmente la Scrambler Therapy è stata prodotta in una versione fruibile solo dagli ospedali per i quali il costo del macchinario si aggira intorno ai 54.500 euro.
Giuseppe Marineo aveva depositato il brevetto già nel 1998, ma solo oggi, a dieci anni di distanza, è riuscito a reperire i fondi per la realizzazione del progetto grazie a Pharma Finance 2007, congresso internazionale con un forum espositivo sulle nuove tecnologie nel settore medico promosso dalla Regione Lazio e da Sviluppo Lazio. Scopo del congresso, che si tiene annualmente nella capitale, proprio promuovere l’incontro fra chi ha idee e chi ha la possibilità di realizzarle.
Così la Scrambler Therapy è divenuta realtà grazie al fondo di investimento Usa Cct e alla partecipazione dei sudcoreani della Daeyang E&C. Per una volta quindi un valido progetto made in italy ha trovato finanziatori esteri in patria senza che il ricercatore sia stato costretto egli stesso ad andare in cerca di opportunità fuori dall’Italia. Questo grazie alla vetrina offerta da Pharma Finance, sottolinea, non senza una punta di orgoglio, Giancarlo Elia Valori, presidente di Sviluppo Lazio, fra i promotori dell’iniziativa.