Alla fine è stata condannata: 2 anni di reclusione con la condizionale per la giovane cantante pop tedesca Nadja Benaissa. E’ stata ritenuta colpevole per aver infettato con il virus dell’Hiv un suo partner, pur essendo a conoscenza della propria sieropositività.
Nadja oggi ha 28 anni ed è madre di una bimba di 10. Ha scoperto di essere infetta nel 1999, quando aveva solo 17 anni eppure nonostante questo ha ripetutamente avuto rapporti sessuali non protetti. In particolare, tra il 2000 ed il 2004 con cinque partner diversi, senza avvisarli del rischio e contagiandone uno.
Inizialmente si era parlato di una condanna esemplare, a 10 anni di carcere. Il tribunale tedesco sembra però aver tenuto conto del comportamento della star della band femminile delle No-Angels.
La cantante infatti nell’ultima udienza aveva ammesso la sua colpevolezza, dichiarando però la mancanza di intenzionalità.
E’ difficile riportare notizie come queste. Chi mette a rischio la vita e la salute altrui consapevolmente merita una pena alta. Il gesto della pop star equivale ad un tentato omicidio, per di più recidivo, ripetuto nel tempo. Eppure non riesco in questo caso ad assumere una posizione decisa al riguardo.
Sono consapevole di prendermi molte giuste critiche da voi lettori di Medicinalive, ma ho voglia di condividere con voi il mio pensiero. Penso a cosa possa provare una ragazzina di 17 anni che scopre di avere l’aids e di essere incinta.
Sicuramente si tratta di una piccola donna cresciuta molto in fretta, ma avere rapporti sessuali precoci, non significa necessariamente maturare. Ed anche le persone mature a volte non sanno come reagire a patologie di questo tipo.
Non voglio assolutamente giustificare il gesto, ma solo provare a riflettere per cercare di capire perché questo atteggiamento incosciente. Egoismo con un pizzico di cattiveria forse? Voler fare ad un altro ciò che hanno fatto a lei? Oppure solo un folle desiderio di normalità?
Non riesco a darmi una risposta, a questo caso deve ricordare ai giovanissimi, agli adolescenti che troppo spesso approcciano al sesso senza la protezione del preservativo che a rischio c’è la vita, oltre che una malattia sessualmente trasmessa o una gravidanza. Nadja Benaissa è stata un’adolescente che non ha prestato attenzione, proprio come molti altri, visti i dati emersi di recente.