“Cambia ritmo, informati: il Parkinson si può curare”. E’ questo lo slogan della seconda Giornata Nazionale dedicata alla Malattia del Parkinson che si celebra oggi in tutta Italia. L’obiettivo principale riguarda la conoscenza della patologia e dunque la possibilità di realizzare una diagnosi precoce per una cura più efficace. Di fatto ci sono ancora molti luoghi comuni da sfatare e sicuramente non è ancora chiaro nell’immaginario comune di cosa si tratta. Lo dico per esperienza diretta.
Mi è capitato spesso di fare sondaggi o interviste su questo argomento e ci sono ancora persone che confondono questa malattia con l’Alzheimer ad esempio, o che ritengano che sia caratterizzata semplicemente dal tremore delle mani. A conferma di tutto ciò, pochi anni fa la diagnosi fatta a mio padre. La mia mamma me l’aveva anticipata, dicendomi che era la stessa di cui soffriva ormai da anni un amico di famiglia, ma in quel caso era proprio l’Alzheimer. Papà la corresse subito, dicendo:
“No, è la malattia che fa tremare le mani, quella di Giovanni Paolo II°”.
Ecco, questa grande figura storica ci ha permesso di conoscere meglio la malattia, ma il tremore non colpisce tutti i pazienti (il 30% dei parkinsoniani non lo manifesta). Nel nostro caso, una stanchezza fisica generale e difficoltà a dormire bene, insonnia, hanno indirizzato mio padre verso un chek-up, ma il medico ha individuato subito un suo incurvamento posturale in avanti mentre camminava e, fatto il test si è avuta la diagnosi certa di Parkinson.
Altri sintomi rilevanti e rilevabili precocemente sono la bradicinesia (ovvero la lentezza dei movimenti), la rigidità muscolare (specie agli arti), dolore muscolare, perdita di stabilità, depressione resistente ai trattamenti farmacologici. Segnali premonitori, ovvero che si manifestano molto prima della malattia e ai quali bisognerebbe prestare attenzione sono invece:
- la stipsi
- l’iposmia (ridotta sensibilità olfattiva: i cibi sembrano senza sapore) e
- l’ipotensione ortostatica (sbalzo pressorio quando da seduti ci si alza in piedi).
L’iniziativa di oggi è stata realizzata dalla Limpe (Lega Italiana per la lotta contro la malattia di Parkinson e le sindromi extrapiramidali), dalla Dismov-Sin (Associazione Italiana disordini del movimento e malattia di Parkinson), con la collaborazione delle Associazioni di pazienti Parkinson Italia ed AiP. Ha spiegato Ubaldo Bonucelli, presidente di Limpe:
“Saperne di più è un passo fondamentale verso una cura migliore e una più serena gestione della malattia in ambito familiare. Per questo abbiamo voluto riproporre una giornata completamente dedicata alla corretta informazione su una patologia che spesso comporta importanti disabilità».
Attualmente la cura principale e più diffusa è farmacologica e riguarda i sintomi: prima inizia questa terapia e migliore sarà la qualità della vita della persona affetta dal Morbo di Parkinson. Non esiste ancora una cura definitiva, ma sono in corso molti studi volti a bloccare il decorso degenerativo. Si parla di farmaci per la neuroprotezione.
A disposizione per altre informazioni, un numero verde 800149626 ed un sito dedicato.