Presto il vostro medico non dovrà più inviare i campioni di cellule del sangue al laboratorio. Un piccolo chip darà i risultati del test immediatamente. Oggi, un campione di sangue deve essere sottoposto ad una serie di processi complessi, come la centrifugazione, trattamento termico, la miscelazione con gli enzimi e la concentrazione dei marcatori della malattia. Questo significa che i campioni inviati ai laboratori di analisi possono aver bisogno di settimane prima che terminino tutti i controlli e diano risultati.
La stessa cosa accade quando le donne si sottopongono a test per il cancro al collo dell’utero attraverso una raschiatura delle cellule dalla cervice. I campioni vengono poi inviati e studiati al microscopio. Il tasso di errore diagnostico può essere alto, ma presto tutte queste controindicazioni potrebbero essere annullate.
Il progetto europeo MicroActive ha sviluppato un sistema integrato basato sulla microtecnologia e biotecnologia, che permetterà di rilevare una serie condizioni che potranno essere diagnosticate automaticamente già nello studio del medico di famiglia. Il nuovo chip assomiglia ad una carta di credito e contiene un laboratorio completo. Esso ha utilizzato le cellule prelevate per diagnosticare il cancro al collo dell’utero durante la fase sperimentale, ma in linea di principio il chip può funzionare per un gran numero di diverse malattie causate da batteri o virus, oltre che vari tipi di cancro.
Il SINTEF un consorzio di ospedali e istituti di ricerca riuniti di Germania e Irlanda, ha coordinato il progetto. La società norvegese NorChip ha avuto l’idea per il chip, ed ha svolto test su larga scala durante il progetto. Questo apparecchio ha incisi un gran numero di canali molto stretti che contengono sostanze chimiche e gli enzimi nelle corrette proporzioni per ogni analisi individuale. Quando un campione di sangue viene inviato nei canali, viene evidenziata la reattività.
Il chip è in grado di analizzare il sangue o le cellule per otto diverse malattie. Quello che queste malattie hanno in comune è che sono identificate per mezzo di biomarcatori speciali che si trovano nel campione di sangue. Queste “etichette” possono essere sia proteine che dovrebbero o non dovrebbero essere lì, [ma anche] frammenti di DNA o di enzimi. Questo piccolo chip è in grado di svolgere gli stessi processi di un grande laboratorio, e non solo li esegue più velocemente, ma i risultati sono anche molto più precisi. Il medico deve semplicemente inserire la scheda in una piccola macchina, aggiungere qualche goccia del campione prelevato dal paziente tramite un tubo, e vengono fuori i risultati
spiegano Liv Furuberg e Michal Mielnik del SINTEF. Il progetto dura due anni e mira ad industrializzare il chip diagnostico per la fase di produzione di massa, mentre la società valuterà anche i partner di mercato potenziali. La NorChip ha anticipato che sta studiando il modo per prelevare i campioni direttamente da casa, ed il collaudo sarà pronto entro pochi anni.
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[Fonte: Sciencedaily]