Prevenzione delle malattie coronariche e del diabete di tipo 2 attraverso il digiuno: una relazione potenzialmente positiva se si procede sotto stretto controllo medico.
A dirlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente all’Heart Institute dell’Intermountain Medical Center di Murray, nello Utah (USA). I risultati della ricerca, coordinata dall’epidemiologo esperto di genetica vascolare, dottor Benjamin Horne, sono stati presentati nell’ambito del congresso annuale dell’American College of Cardiology, in corso in questi giorni a New Orleans.
Il digiuno, programmato e monitorato ovviamente, potrebbe rivelarsi un’arma efficace per proteggere il cuore dai fattori di rischio dei big killers, come le patologie a carico delle coronarie, e dal diabete di tipo 2.
Nella sperimentazione, effettuata dai ricercatori su 230 soggetti sottoposti ad un digiuno di 24 ore, è risultato che il colesterolo totale aumenta. Esattamente, quello cattivo, Ldl, lipoproteine a bassa densità, del 14% e quello buono, l’Hdl, lipoproteine ad alta densità, del 6%. Ma in che modo questo può aiutare l’organismo? Ce lo spiega lo stesso Horne:
Il digiuno provoca la fame. In risposta il corpo produce più colesterolo, permettendo così di utilizzarlo come fonte di combustibile al posto del glucosio. Questo meccanismo fa diminuire le cellule adipose. Meno cellule adipose si hanno, meno è probabile che si arrivi all’insulino-resistenza ed al diabete.
Precedenti studi, effettuati dalla stessa équipe di ricerca, avevano accertato benefici del digiuno anche nella prevenzione delle malattie coronariche. Per il momento, però, gli stessi autori si mostrano cauti sulle potenziali applicazioni di queste scoperte, anche perché è necessario indagare più a fondo anche sulle conseguenze del digiuno:
Ci vorranno ulteriori studi per comprendere appieno la reazione del corpo a digiuno e il suo effetto sulla salute umana.
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[Fonte: ASCA]