Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Alberta dimostra che per ottenere risultati migliori nei pazienti stabilizzati dopo un attacco di cuore, l’esercizio fisico prolungato e immediato è il modo migliore per accelerare il processo di guarigione.
I co-autori Mark Haykowsky, ricercatore presso la Facoltà di Medicina Riabilitativa, e Alex Clark, ricercatore presso la Facoltà di Infermieristica, insieme ai colleghi della Duke e della Stanford University hanno esaminato più di 20 anni di test. Il team ha scoperto che i pazienti che hanno subito attacchi di cuore ottengono maggiori benefici quando avviano un programma di esercizio una settimana dopo l’attacco, rispetto a quelli che aspettano un mese o più per iniziare la riabilitazione.
Mentre è stato dimostrato che l’esercizio fisico ha un effetto favorevole sulla funzione cardiaca, è importante anche fugare l’idea che il cuore ha bisogno di riposo
ha spiegato Haykowsky. Lo studio mostra che, di fatto, il cuore migliora la sua attività con l’esercizio precoce e continuato per un periodo di tempo più lungo. Secondo i dati, per ogni settimana che un paziente ritarda l’inizio della riabilitazione, deve allungare di un mese l’esercizio per ottenere gli stessi benefici. Secondo quanto spiegato dal dott. Clark, per ottenere una migliore prestazione del cuore basta iniziare con gli esercizi una settimana dopo l’attacco e far durare la riabilitazione appena sei mesi. Ciò smentisce una convinzione, risalente agli anni ’70, secondo cui un paziente che aveva subito un attacco doveva rimanere a riposo almeno un mese prima di cominciare a sforzare di nuovo il cuore.
La riabilitazione è composta da esercizio aerobico in un gruppo di lavoro seguito da medici specializzati. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista online Trials.
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[Fonte: Sciencedaily]