Quando l’artrosi raggiunge il suo picco massimo, specialmente al ginocchio e non si può tenere più sotto controllo, molto spesso si opta per l’immissione di una protesi. Grazie ad uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Strenght and Conditioning Research è stato possibile dimostrare che riabilitazione ed un programma di esercizi specifici di preparazione prima dell’intervento possano favorire lo stesso e la sua riuscita.
La ricerca è stata condotta dalla dott.ssa Ann Swank e dal dott. Robert Topp, dell’Università della Louisiana. S i tratta di uno studio relativo alle condizioni di 71 pazienti del nosocomio universitario ai quali doveva essere impiantata una protesi totale di ginocchio a causa di una artrosi non più curabile con i famaci. Quando si arriva a questo punto della malattia, va ricordato, non solo la forza muscolare diminuisce e di molto, ma proprio per questo non solo diminuisce la libertà di movimento, ma aumenta la possibilità di caduta.
Per effettuare questa sperimentazione, il gruppo di pazienti è stato diviso in due ulteriori ben distinti. Nel primo sono state somministrate le normali procedure preoperatorie volute da protocollo, nel secondo i pazienti sono stati sottoposti ad un programma di “pre-riabilitazione” riguardanti tre sedute settimanali di esercizi specifici.
Quest’ultimi, iniziati uno o due mesi prima dell’intervento hanno rafforzato non solo la muscolatura, ma sono stati in grado di far aumentare del 10% la capacità di estensione sella gamba interessata. In aggiunta, il gruppo sottoposto ad esercizi di riabilitazione ha visto scemare il dolore. Spiega la dott.ssa Swank:
Rafforzare la muscolatura della gamba del ginocchio che sarà sostituito è molto utile: abbiamo visto che la forza resta comunque inferiore a quella dell’altra gamba, ma riuscire a ridurre lo squilibrio fra i due arti è importante per avere una migliore capacità funzionale complessiva dopo .Non abbiamo valutato le differenze nel recupero post-operatorio, ma è verosimile che un miglioramento nelle performance prima della chirurgia comporti un risultato più soddisfacente.
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Fonte: Corriere della Sera