Al cancro alla prostata, uno dei più diffusi tra i tumori killer, si potrebbe presto trovare una terapia valida che ne blocchi il decorso.
E’ l’importante risultato conseguito grazie al lavoro di ricerca di un gruppo di studiosi italiani, coordinati da Ruggero De Maria.
Lo studio, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica inglese Nature, si basa sull’applicazione della biologia molecolare nel trattamento dei tumori.
I ricercatori hanno scoperto che a rendere più aggressivo il cancro alla prostata è la perdita di alcuni geni. Geni che sono stati reintrodotti dagli scienziati all’interno delle cellule malate, bloccando in tal modo la crescita del tumore.