I reni sono quegli organi adibiti alla “pulizia” del nostro organismo attraverso la purificazione delle scorie presenti nel sangue. Un loro malfunzionamento, a lungo andare mette a dura prova anche il funzionamento del cuore: maggiore è la riduzione della funzionalità di questi organi, maggiore è il danno per il cuore. Una ricerca recentemente presentata in tal senso ha spiegato come chi è affetto da un danno renale lieve ha incorre in un pericolo di malattia cardiovascolare di due-tre volte superiore alla norma.
Ancor di più, chi ha una funzionalità renale ridotta del 50% presenta una probabilità maggiore di 10 volte rispetto ad un sano di avere un infarto o morire per problemi al cuore. Il punto della situazione è stato fatto presso il Congresso della Società italiana di Nefrologia, grazie alo studio condotto da quest’ultima in collaborazione con l’Istituto superiore della Sanità e l’Associazione nazionale Medici Cardiologici ospedalieri.
Lo studio, denominato Carhes, ha preso in considerazione un campione di circa 9mila persone al fine di valutare la diffusione della malattia renale cronica al fine di valutarne le complicanze e registrare le condizioni di vita dei pazienti sul lungo termine fino ad arrivare all’incidenza di morte.
Spiega il professor Francesco Pizzarelli, Segretario della Sin e direttore del reparto di Nefrologia all’Ospedale S.M. Annunziata di Firenze:
I dati raccolti fino ad ora mostrano che l’8% circa della popolazione italiana ha un danno renale cronico di qualche natura, il 5% in forma iniziale e il restante 3% in forma avanzata . Non solo, l’insufficienza renale si conferma essere un importante fattore di rischio cardiovascolare: peggio funzionano i reni maggiore è il rischio di danni cardiovascolari.
Queste due condizioni sono legate strettamente l’una all’altra non solo perché condividono dei fattori di rischio quali l’obesità e l’ipertensione, ma perché soprattutto la malattia renale mette a dura prova la funzionalità cardiaca ed un cuore malato, con i fattori specifici delle patologie di tipo cardiovascolare, possono contribuire a peggiorare la funzionalità renale.
Ecco quindi che alla paura di una eventuale dialisi, per chi soffre di malattie che colpiscono i reni, si aggiunge la probabilità dello sviluppo di una patologia cardiaca: in tal senso la prevenzione ed una diagnosi precoce di danni renali, rappresentano il miglior modo di agire, e soprattutto una chance più alta di terapia.
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Fonte: Corriere della Sera