Il clamore mediatico riguardo alle protesi PIP (Poly Omplant Prothese) si sta gradatamente affievolendo, ma di certo non l’ansia delle donne, di tutte coloro che negli ultimi anni si sono sottoposte all’impianto di protesi mammarie, per motivi estetici o quale ricostruzione dopo una mastectomia, dovuta ad un tumore al seno. Lo sanno bene i chirurghi plastici, diretti interessati, che ancora si trovano subissati di richieste di informazioni da parte delle loro pazienti, confuse. E’ per questo motivo che l’AICPE (Associazione Italiana Chirurghi Plastici ed Estetici) ha dato vita ad un vero e proprio “sportello PIP”, dedicato a chi ha ancora dubbi e perplessità, ma soprattutto paure.
Il servizio, gratuito, risponde al momento ad una mail: [email protected]. Le motivazioni e gli obiettivi nelle parole di Eugenio Gandolfi, segretario dell’associazione:
“Risponderemo alle domande delle pazienti ed ascolteremo i loro timori. Vogliamo informare sui dati scientifici di cui siamo in possesso, mettere al corrente dei veri rischi che si corrono, ma anche evitare inutili preoccupazioni. Ovviamente il nostro vuole essere solo ed esclusivamente uno strumento di supporto, un mezzo in più, non vogliamo sostituirci alle visite mediche e ai controlli che è necessario effettuare. Ogni caso deve essere poi valutato individualmente da uno specialista: raccomandiamo a chi si è sottoposto ad un intervento di rivolgersi al proprio chirurgo di fiducia per monitorare la situazione e prendere le dovute misure di controllo o terapeutiche”.
Le risposte saranno dunque personalizzate, mirate, a seconda dei casi, a consigli concreti. Oltre il rischio fisiologico, c’è infatti un problema maggiore a detta dell’esperto, che è quello psicologico: lo stato d’ansia in cui vivono le signore interessate e che stanno perdendo la fiducia nella categoria medica. L’AICPE da subito si è dichiarata parte lesa nella vicenda delle protesi PIP francesi, denunciando il produttore delle stesse: truffati i chirurghi plastici e messe in pericolo le donne. A alle mail gli stessi esperti Aicpe, associazione che riunisce i medici specialisti in chirurgia plastica estetica, con anni di esperienza alle spalle ed una conoscenza approfondita del caso Pip.
Fonte: AICPE
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