Il via libera alle ricerche sul supervirus che tanto hanno allarmato e continuano a far discutere il mondo è arrivato. Parliamo della variante del ceppo dell’influenza H5N1 ottenuta in laboratorio e potenzialmente mortale per l’umanità, i cui studi che hanno portato alla sua creazione sono stati tenuti nascosti fino ad ora, impedendone la pubblicazione presso due riviste di settore internazionali di prestigio.
Nature e Science, due araldi per ciò che riguarda la letteratura medica, possono ora pubblicare senza censura entrambe le ricerche. Secondo ciò che riporta il Washington Post, il comitato scientifico per la bio-sicurezza degli Stati Uniti avrebbe dato il suo assenso. Al momento ancora non è stato diramato un annuncio ufficiale, ma a quanto pare la decisione sarebbe arrivata in seguito ai chiarimenti giunti dagli scienziati che hanno lavorato ai due diversi progetti in questione, i quali non solo hanno fatto luce su alcune controversie ma hanno fornito ulteriori particolari sul proprio lavoro.
L’intera vicenda ha avuto inizio qualche mese fa, in seguito alle richieste pervenute alle due riviste scientifiche menzionate di non pubblicare i dettagli di questi studi sperimentali condotti da due gruppi di ricercatori, uno europeo ed uno statunitense, in merito a questo pericoloso ceppo influenzale creato in laboratorio: la paura degli esperti concerneva la possibilità che persone senza scrupolo potessero essere in grado di ricreare il virus per il proprio tornaconto personale.
Motivazione per la quale il National Science Advisory Board for Biosecurity aveva richiesto agli editori delle riviste Nature e Science di omettere parte dei dati forniti. E’ necessario infatti sottolineare che la variante d’influenza aviaria prodotta dagli studiosi dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam, in Olanda, è risultata non solo molto pericolosa a livello biomolecolare, ma in grado di trasmettersi con estrema facilità sia da animale a uomo che da persona a persona. Lo stesso coordinatore della ricerca, il virologo Ron Fouchier, aveva ammesso in passato che questa variante geneticamente modificata rappresenta uno dei virus più pericolosi mai creati dall’uomo.
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