L’emicrania, una delle principali forme di cefalea, caratterizzata da dolore intenso e ricorrente che colpisce metà della testa, è all’ottavo posto fra tutte le malattie che causano disabilità nel mondo, e con la cefalea tensiva si colloca al settimo posto. È quanto emerso dal Global Burden of diseases 2010, pubblicato su Lancet.
In Italia e nel mondo il 14% della popolazione soffre di cefalea, mentre il 27% di cefalea tensiva o muscolo tensiva, che è la forma più diffusa di mal di testa, causata dalla contrazione dei muscoli del collo e delle spalle. È caratterizzata da un dolore costante che colpisce tutta la testa e nella maggior parte dei casi, è da addebitare a vizi di postura, stress, tensione, stati d’ansia e vita sedentaria. Meno comune, ma molto dolorosa, la cefalea a grappolo, che, diversamente dall’emicrania, colpisce prevalentemente il sesso maschile e si presente sia in forma cronica, che episodica. Si manifesta con un dolore improvviso e lancinante, che colpisce solo un lato della testa, di solito concentrato intorno all’occhio, ed è accompagnato da lacrimazione, fotosensibilità, rimpicciolimento delle pupille, sudorazione e congestione nasale.
L’emicrania colpisce in prevalenza le donne, ed è caratterizzata da un dolore pulsante su un solo lato della testa, accompagnata da nausea, vomito e fastidio indotto da luce o suoni.
La cefalea, soprattutto l’emicrania e quella a grappolo provocano un dolore così intenso da essere invalidanti. Questo, chiaramente, richiede l’intervento di un medico e non la caso la prevalenza di emicrania e cefalee tensive copre il 50% di tutte le patologie neurologiche. Come ha commentato Paolo Martelletti, professore di Medicina interna presso l’università La Sapienza di Roma:
Si tratta di cifre enormi, che impongono di rivedere le priorità della politica sulle risorse da destinare alla ricerca e lo studio di questa patologia. Ogni Asl in Italia dovrebbe avere un suo centro cefalea, così come avviene con i centri diabete.
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