Anche un’attività fisica leggera svolta con tranquillità come una passeggiata può essere utile per combattere il diabete. Lo suggerisce una ricerca condotta dall’Università di Maastricht e pubblicata sulla rivista di settore Plos One. Basta prolungare l’azione nel tempo.
Anche il semplice stare in piedi o passeggiare a lungo fa bruciare calorie, abbassa i livelli di colesterolo e previene la comparsa del diabete. Il dott. Hans Savelberg ed i suoi collaboratori sono arrivati a questo risultato valutando i benefici che un’attività fisica leggera avrebbe avuto sull’organismo delle persone rispetto a quella “intensa” che si pratica in palestra. Per giungere al loro scopo, gli scienziati hanno preso in considerazione un campione di 18 volontari di età compresa tra i 19 ed i9 24 anni, normopeso e senza patologie pregresse. Al gruppo di giovani partecipanti sono state poi assegnate tre diverse tipologie di attività giornaliera da seguire, da espletare in periodi ben precisi.
Nel corso della prima fase della sperimentazione, ai ragazzi è stato chiesto di rimanere seduti per 14 ore al giorno senza praticare nessuna forma di esercizio fisico. Nella seconda parte dovevano stare seduti per 13 ore al giorno e praticare un’ora di attività fisica intensa. Nella terza ed ultima fase dovevano stare seduti per otto ore e nelle restanti sei dovevano camminare per 4 ore e stare in piedi per centoventi minuti.
Sebbene rispetto alla prima parte dell’esperimento siano stati rilevati dei miglioramenti negli esami del sangue effettuati, è stato con l’attività fisica leggera rappresentata dal camminare e dallo stare in piedi che è stato registrato il maggiore calo nei livelli del colesterolo e dei grassi. Insomma, sembrerebbe sufficiente uno sforzo leggero come quello del passeggiare o del non stare seduti per migliorare la propria salute ( ed i livelli di insulina nell’organismo, N.d.R.) assicurandosi una protezione contro il diabete. Un minore sforzo sul lungo periodo, potrebbe quindi rilevarsi migliore di altre forme di attività fisica.
Fonte | Plos one
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