Il diabete, una malattia cronica causata da un’alterata quantità o funzione dell’insulina, continua a mietere vittime in tutto il mondo, e sempre più spesso under 60. Se un tempo, infatti, il diabete di tipo 2 (la forma più comune) era considerata prerogativa degli anziani, oggi tale patologia sta aumentando tra i giovani adulti e gli adolescenti. L’allarme arriva dai dati dell’International Diabetes Federation, presentati in occasione del summit internazionale sul tema (Italian Barometer Diabetes Forum) che si sta svolgendo in questi giorni a Monte Porzio Catone (RM).
L’evento è stato organizzato da da IBDO Foundation e mira all’identificazione di strategie per affrontare il diabete, una malattia, che al pari di altre patologie croniche non trasmissibili, sta diventando insostenibile per l’economia sanitaria mondiale. In Italia, ad esempio, un decimo della spesa sanitaria nazionale se ne va per il diabete e le sue complicanze. Ecco, perché gli esperti puntano alla prevenzione e alla diagnosi precoce, le uniche strade in grado di consentire interventi rapidi e più efficaci.
Quando il diabete non viene diagnosticato precocemente o comunque non trattato in modo adeguato, infatti, ci si espone al rischio di complicanze anche gravi a reni, cuore, vasi (soprattutto agli arti inferiori), occhi (es. retinopatia diabetica) e sistema nervoso. Mentre con un’attenta correzione delle alterazioni della glicemia è possibile prevenire o ridurre in modo significativo non solo l’evoluzione delle complicanze croniche, ma anche l’insorgenza stessa della malattia, che generalmente non si manifesta in modo eclatante. Sono tanti, infatti, i casi di diabete non diagnosticato e solo nel nostro Paese se ne contano 1 milione.
Se la malattia sta aumentando le cause sono da ricercare prima di tutto nello stile di vita della società moderna: alimentazione troppo abbondante e con troppi grassi e poca attività fisica. Un binomio esplosivo per la nostra salute, che ci espone non solo al rischio di diabete, ma ad una lunga serie di patologie anche gravi.
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