Le cisti ovariche nella maggioranza dei casi non necessitano di alcuna cura, in quanto tendono nel 95% dei casi ad essere benigne ed essenzialmente asintomatiche. In particolare le cisti ovariche funzionali, cioè quelle legate al ciclo mestruale e all’ovulazione tendono anche a riassorbirsi da sole nell’arco di pochi mesi.
I sintomi della ciste ovarica
Quando questo non accade alla lunga possono manifestarsi dei sintomi fastidiosi ed invalidanti come il dolore pelvico, mestruazioni irregolari e dolorose, nausea, vomito, gonfiore addominale. E’ importante a questo punto fare una diagnosi e valutare la terapia da adottare che dipende anche dal tipo di ciste ovarica, dall’età della paziente e soprattutto da quanto tale sintomatologia incide sulla sua vita quotidiana. Laddove non sia necessaria la chirurgia (per pericolosità o dimensione della cisti) sono possibili diverse opzioni terapeutiche. Ecco quali.
Ciste ovarica, pillola e altri farmaci per la cura
L’unica vera cura considerata di standard per le cisti ovariche funzionali è sicuramente la pillola anticoncezionale. Questa, regolarizza il ciclo mestruale eliminando così numerosi disturbi, evita la formazione di nuovi follicoli e quindi di nuove cisti e sostanzialmente può anche contribuire a ridurre il volume di quelle già esistenti. Recenti studi scientifici hanno anche dimostrato come questa terapia ormonale sul lungo termine contribuisca ad abbassare il rischio di cancro ovarico. Non guastano per il dolore addominale i farmaci antidolorifici ed antinfiammatori che si utilizzano abitualmente per i dolori mestruali. L’importante è sempre farne un uso corretto e non un abuso.
Rimedi naturali per la cura delle cisti ovariche
Per contrastare il dolore si può comunque anche usare la tipica borsa dell’acqua calda da poggiare sull’addome, o anche un semplice bagno caldo atto a rilassare i muscoli pelvici ed allontanare i crampi. Tè alle erbe, camomilla, infuso di menta, lampone, mora, possono aiutare a lenire i muscoli tesi e gli stati d’animo ansiosi. Di particolare efficacia anche l’estratto di Agnocasto (Vitex agnus castus) nel controllare la sintomatologia dolorosa ma anche per ripristinare la corretta funzionalità delle ovaie. Importante sarà poi nel quadro generale svuotare la vescica appena si sente lo stimolo evitando di trattenere a lungo la pipì ed evitare la stitichezza che può contribuire ad aumentare il dolore pelvico. Chiaramente questi rimedi naturali non “guariscono” dalla ciste, ma aiutano ad alleviare i sintomi.
Da non dimenticare che la regolare pratica sportiva seppur minima ha l’efficacia di regolare la produzione degli ormoni e al contempo tenere sotto controllo il peso: il grasso addominale è uno dei più pericolosi produttori di estrogeni, negativi in caso di ciste all’ovaio.
Cisti ovariche, la dieta e l’alimentazione corretta
La dieta come è noto può aiutare in tutto ciò, soprattutto se ricca di fitoestrogeni (soia ed altri legumi, cereali integrali e frutta e verdura). Allo stesso tempo vanno ridotti i consumi di latte e derivati come pure di carne, alimenti che troppo spesso contengono ormoni in grado di interagire negativamente con le cisti alle ovaie. Per gli stessi motivi vanno banditi gli alcolici.
Ciste ovarica e cura omeopatica
Il rimedio omeopatico più efficace sembra essere il Thuya 9CH: andrebbe assunto per 6 giorni in dosi di 5 granuli al dì in abbinamento con Apis 15 CH (medesimi dosaggi e tempistiche) e all’Ovarinum 7 CH, cinque granuli tre volte la settimana, ma per un periodo non inferiore ai 60 giorni. Al tutto si può abbinare un rimedio naturale fitoterapico, il Rubus Idaeus (50 gocce). Il mix, secondo gli esperti sarebbe anche in grado di ridurre il volume della cisti preesistente. Molto in uso contro i dolori mestruali del caso la Pulsatilla.
Si ricorda che anche in caso di cure naturali è sempre importante sottoporsi a test per la precisa diagnosi e valutare se si sia effettivamente in presenza di una cisti ovarica funzionale, cioè legata al ciclo mestruale, unica tipologia per cui questi metodi naturali possono essere efficaci. Soprattutto però perché va esclusa ogni altra forma di ciste che possa essere pericolosa, non ultima quella maligna di un tumore.
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