Con l’arrivo dei primi freddi l’influenza inizia a colpire le persone. Ogni anno che passa questo virus ci mostra come la sua forza di azione non tenda assolutamente ad affievolirsi. Perché questo accade? Gli scienziati del Cambridge Whitehead Institute for Biomedical Research hanno provato a rispondere, verificando come effettivamente il virus agisce sul sistema immunitario.
Gli scienziati per descrivere il comportamento del virus dell’influenza non risparmiano termini come “guerrigliero” e combattivo. Perché nel suo agire sul sistema immunitario questo agente patogeno è in grado di uccidere letteralmente le sue cellule prima che le stesse possano reagire e combatterlo. E’ questo il motivo per il quale l’influenza raggiunge la sua diffusione naturale in tempi decisamente brevi. Come sapete, il nostro sistema immunitario funziona un po’ come una sorta di squadra di polizia pronta a tenere lontani i malviventi. Le sue cellule B producono di volta in volta, a seconda del nostro bisogno degli anticorpi specifici in grado di combattere i virus ed evitare il nascere di complicanze. Se queste però vengono immediatamente eliminate, è palese che l’organismo rimanga privo di difese e soccomba al contagio.
La prof.ssa Stephanie Dougan insieme Joseph Ashour, Max Popp e Roos Karssemeijer ha scoperto come il virus dell’influenza sia in grado di sfruttare il comportamento dei recettori delle cellule per ottenere l’ingresso nel corpo, interrompere la produzione di anticorpi e uccidere le cellule del sistema immunitario. In questo modo,così come spiegato sull’articolo pubblicato sulla rivista di settore Nature, il virus dell’influenza è in grado di replicarsi senza problemi. Commentano i ricercatori:
Ora possiamo aggiungere questo [processo] alla crescente lista di modi in cui il virus dell’influenza riesce a stabilire l’infezione. Tale modo è quello con cui il virus conquista un punto d’appoggio. Il virus colpisce le cellule memoria del sistema immunitario nel polmone, il che permette all’infezione di stabilirsi, anche se il sistema immunitario ha già incontrato prima questa influenza.
Questa scoperta potrebbe portare alla creazione di vaccini per l’influenza più efficaci.
Fonte | Nature
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