Quando si parla di allergia ai pollini ci si riferisce ad un numero molto vasto di allergeni diffusi nell’aria nell’arco di dodici mesi. Tutto dipende da quale è il polline che provoca la reazione allergica e dunque il suo periodo di diffusione. Per molti, l’allergia al polline è l’equivalente di allergie primaverili. Questo perché si tratta della stagione in cui tutte le piante fioriscono e dunque il fenomeno della pollinosi si fa intenso. Ma è anche un concetto errato perché alcune piante possono fiorire in inverno.
Anzi, gli stravolgimenti delle temperature a cui si è assistito negli ultimi decenni hanno alterato anche la fioritura delle piante, a tal punto che ormai un vero e proprio periodo preciso per identificare una specifica pollinosi non c’è. Molto dipende anche dall’area geografica in cui si soggiorna. Per prevenire con dei rimedi naturali o anche grazie all’omeopatia o un vaccino le varie forme di allergia, è importante sapere quando e dove i pollini incriminati raggiungeranno il loro picco di incidenza. Un suggerimento che occorre dare anche a chi sta già programmando le prossime vacanze estive o nell’immediato il week end di Pasqua. Vediamo allora quali sono i mesi ed i luoghi a rischio, polline dopo polline.
Allergia alle Graminacee
Al mondo esistono almeno 9.000 specie di piante graminacee capaci di sopravvivere negli ambienti più diversi. Non a caso rappresentano l’allergene più diffuso ed è da loro che mutua il modo di chiamare la rinite allergica febbre da fieno. Nella nostra area geografica queste piante pollinano tra Aprile e Giugno, ed a volte si protraggono fino a luglio. Il polline in questione stimola essenzialmente oculonniti e asma.
Allergia al cipresso e alle Cupressacee
L’allergia al cipresso invece sviluppa rinite e congiuntivite ed il suo periodo di impollinazione è tra febbraio e marzo.
Allegia alle Parietarie
La parietaria è molto diffusa in Italia ed in tutta l’area del mediterraneo, mai sopra i 900 metri di altitudine. Il picco massimo di pollinosi si ha tra febbraio ed aprile, ma in realtà nell’aria si trovano pollini di queste piante ormai durante tutto l’anno (fatta esclusione per il mese d’agosto o dicembre). Provoca rinite, congiuntivite ed anche attacchi d’asma gravi: i pollini sono molto piccoli e dunque penetrano in profondità nelle vie aeree.
Allergia ai fiori dell’ Ulivo
Anche l’ulivo come la parietaria è particolarmente presente in Italia, con il suo carico di allergie. Ha un’intensa pollinazione, per fortuna non di lunga durata: nell’area mediterranea va da metà aprile fino alla fine di maggio. Ha però una particolarità: l’alternanza pollinica, ovvero la fioritura intensa ad anni alterni, che sviluppa vicendevole sintomatologia. In più ha il suo picco nelle ore mattutine. Solitamente provoca rinite allergica e congiuntivite, più raramente asma. Frequente l’incidenza dei pazienti affetti da allergia all’ulivo ed anche agli acari.