In Italia, ogni settimana si registrano 4 casi di presunta malasanità. Lo rivela il rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali.
Dalla fine di aprile 2009 al 7 aprile 2011, i casi al vaglio della Commissione sono 409, di cui 276 hanno fatto registrare la morte del paziente a causa di carenze strutturali, disservizi o per errore diretto del personale medico e sanitario. Le cifre sono piuttosto preoccupanti, ancor più se si considera la concentrazione geografica degli episodi. Dei 409 casi in esame: ben 89 si sono verificati in Calabria, 81 in Sicilia, ma anche le altre regioni d’Italia lasciano da pensare.
I casi di malasanità sono stati numerosi anche nel Lazio (37) e in Puglia (29), in Campania e Lombardia (26), in Toscana ed Emilia Romagna, (23), in Liguria (20), in Veneto (17), in Piemonte (9), in Valle D’Aosta (7), in Abruzzo (5), in Umbria (4), in Basilicata e Friuli Venezia Giulia (3), in Sardegna, Marche e Molise (2), in Trentino Alto Adige (1).
La Calabria, purtroppo, è in testa alla graduatoria anche per quanto riguarda i decessi. Le vittime di presunti casi di malasanità, che restano tali finchè la magistratura non accerta le eventuali responsabilità, in Calabria sono state 70. Tanti i decessi anche in Sicilia, 56. Dalla tabella della Commissione, inoltre, è emerso come su un totale di 409 episodi di presunta malasanità, 282 riguardano sospetti errori dei medici e del personale sanitario, che potrebbero aver causato 185 decessi. Anche in questo caso, le situazioni più critiche si registrano in Calabria (75), in Sicilia (51) e nel Lazio (21).
Tuttavia, i casi di malasanità sono sempre meno legati all’errore diretto del medico, piuttosto dipendono da carenze, strutture inadeguate e disservizi di varia natura. Tutte lacune del Servizio Sanitario Nazionale che la Commissione archivia come “altro”. In tutto il Paese, si sono registrati 127 casi di presunta malasanità, che potrebbero aver causato la morte di 91 pazienti. Agli ospedali della Sicilia, spetta il primo posto, seguiti dalle strutture del Lazio, della Calabria e della Puglia. Al Nord la situazione è decisamente migliore.
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