Avevate qualche dubbio che lo sbadiglio non fosse contagioso? Ovviamente no. Ma forse non eravate a conoscenza del fatto che questa contagiosità fosse pià frequente e veloce tra persone che condividono una particolare affinità come degli amici, una coppia, o un gruppo di parenti. Lo sostiene uno studio condotto dall’Università di Pisa e dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche pubblicato sulla rivista di settore PlosOne.
Quante volte vi sarà capitato di aver visto una persona sbadigliare ed avere fatto lo stesso perché contagiati dall’azione. E’ quasi un “riflesso involontario” quello di rispondere ad uno sbadiglio con un altro esemplare della stessa specie. Fino ad ora però non era mai stata dimostrata l’influenza di un legame affettivo nell’azione.
Spiega Elisabetta Palagi, dott.ssa dell’Unità di primatologia cognitiva dell’Istc-Cnr:
Lo sbadiglio spontaneo, non sollecitato da altri sbadigli, è un comportamento evolutivamente molto antico, presente già nei pesci ossei che popolano il nostro pianeta da almeno 200 milioni di anni. A seconda del gruppo animale nel quale si ritrova, può indicare stress, noia, stanchezza o segnalare un cambio di attività, ad esempio dal sonno alla veglia e viceversa. Lo sbadiglio ‘contagioso’ è un fenomeno completamente diverso, più ‘moderno’, dimostrato finora solo in alcune scimmie (scimpanzè e babbuini gelada) e nell’uomo e ipotizzato anche per animali con capacità cognitive e affettive sviluppate come il cane.
Insomma, sarebbe tipico di quegli esseri viventi la cui “affettività” è comprovata. Lo studio ha potuto contare anche su una collaborazione particolare: quella del Giardino Zoologico di Pistoia, del Parco Zoo Falconare e di quello di Punta Verde. La ricerca ha preso in considerazione più di 100 adulti presi singolarmente, e almeno 400 coppie di persone “sbadiglianti” .
I risultati hanno evidenziato come la presenza e la frequenza non dipendono dalla modalità di percezione (sentito, vederlo)ne da differenze di genere, età e nazionalità, ma che il contagio è direttamente collegato alla tipologia di reazione che lega chi sbadiglia e chi “riceve” lo sbadiglio. Esso è infatti al massimo tra coppie e parenti stretti e diminuisce progressivamente con l’allentarsi della relazione sociale.
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Fonte: PlosOne