Portare i figli nel passeggino è una delle cose più belle e innocenti che un genitore possa fare. Al bambino si fa scoprire il mondo in un modo sicuro, gli si fa respirare l’aria aperta per non farlo rimanere sempre nel chiuso di casa, ed è anche un momento di aggregazione che fa bene alla famiglia. Ma fino ad un certo punto.
Secondo il pediatra Italo Farnetani, docente all’Università degli Studi Milano-Bicocca intervistato dal Corriere della Sera, è bene portare il proprio bambino nel passeggino dagli 1 ai 3 anni. Questa scelta diventa facoltativa tra i tre e i quattro, ma diventa vietata dopo i 4 anni. A quell’età i figli sono già belli pasciuti, e delle volte risultano ridicoli in passeggini da neonato. Ma pare che stia diventando quasi una “moda” trasportare dei bimbi grandi e grossi, non solo in Italia, ma un po’ in tutti i Paesi industrializzati. Il motivo? La mancanza di tempo. E la scelta ovviamente è sbagliatissima.
I bambini devono imparare a camminare da soli, e anche a tenere un passo piuttosto svelto quando devono percorrere lunghi tragitti, diversi dall’area di gioco a cui sono abituati. Secondo il pediatra, è meglio insegnarli a camminare tenendolo per mano, magari anche ad attraversare un incrocio con la supervisione di un genitore, piuttosto che trascinarlo in una sorta di carrello della spesa come se fosse un pacco qualunque.
Secondo Alessandro Balducci, docente di Pianificazione urbanistica al Politecnico, questa mania di portare i figli già grandi in un passeggino è
la deriva dell’individualismo più sfrenato
in quanto si mettono in primo piano i problemi dei genitori, che vanno sempre più di corsa, e non si pensa che i figli in questo modo imparano più tardi a camminare, e che corrono anche il rischio di rimanere “intossicati” dal gas delle auto, il quale si respira maggiormente ad altezza di passeggino, piuttosto che in posizione eretta. Conclude la psicoterapeuta Elena Rosci:
Il passeggino è un mezzo ecologico che non è più legato al traguardo del bambino (il camminare), ma alle esigenze della madre.
Evviva l’ecologia quindi, ma è ancora più ecologico muoversi a piedi, oltre che più salutare.
[Fonte: Corriere della Sera]