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Gli educatori sessuali dei nostri figli sono gli autori dei film porno

Sconcertanti i dati che provengono da un’indagine della Societa’ Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo): per il 62% dei ragazzi italiani la prevenzione sessuale è una faccenda che riguarda esclusivamente le donne. E’ a loro che i giovani uomini alle prime esperienze con il sesso imputano ogni responsabilità relativamente al problema della contraccezione.

Altra risposta allarmante ricavata dal sondaggio è che per la metà dei giovani del nostro Paese l’educazione alla sessualità e ai rapporti sicuri sia completamente superflua ed inutile: una vera e propria perdita di tempo.
Per non parlare dell’evitare gravidanze indesiderate: per il 32% dei 1.200 intervistati, proteggersi da questo rischio non equivale a una forma di rispetto per sè stessi.  Il 22% dei ragazzi, infine, non si prende abbastanza cura del proprio corpo.


Si tratta di dati che fanno riflettere sulle carenze del sistema educativo dell’attuale società e pongono l’accento sull’esigenza di sensibilizzare maggiormente i giovani ad un’educazione sessuale consapevole, magari con dei corsi a scuola, che insegnino qualcosa di più naturale e pulito degli attuali insegnanti sessuali dei nostri figli: i film porno.

Nessun moralismo a riguardo, d’altra parte se si tratta di un’industria in crescita e mai in crisi è perchè esistono un gran numero di utenti. Ciò che è sbagliato è che siano “solo” i lungo e cortometraggi hard a svolgere questo ruolo e a dare un’unica versione del sesso. Possono far vedere ai giovani come si fa, che tra l’altro è l’unica cosa che interessa ai giovanissimi, ma non insegneranno mai la prevenzione dalle malattie sessuali e l’uso dei contraccettivi, compito questo che spetterebbe alla scuola e alla famiglia, dal momento che non possiamo certo aspettarci che un sedicenne in pieno incremento ormonale, si rechi in un consultorio a comprare un opuscolo informativo, di sua spontanea volontà. Quando lo fa, è ormai troppo tardi, ed è lì perchè la sua ragazza aspetta un bambino o perchè ha contratto malattie.

Chissà se con la percentuale di sieropositivi in costante aumento, e di bambine che partoriscono nel bagno di casa sempre più numerose, non si creda sia il caso di farla finita con la storia della cicogna, delle api e dei fiori e si voglia iniziare a parlare chiaro di prevenzione ed educazione sessuale con bambini e adolescenti, rispondendo ai molti dubbi ai quali Rocco Siffredi e Jessica Rizzo non sono stati in grado di fornire una risposta.