Il termine “morire di lavoro” d’ora in avanti non varrà più come modo di dire, o soltanto per parlare delle cosiddette “morti bianche”. Morire di lavoro è possibile infatti, quando si passano troppe ore in ufficio (e non solo).
A stabilirlo è uno studio danese che ha calcolato in 45 ore a settimana il tempo limite in cui un essere umano (specie se uomo) può resistere. Oltre questa soglia il rischio di morire aumenta. Già tra le 41 e le 45 ore i ricercatori hanno scoperto che il rischio di morire a causa dello stress può aumentare del 60%, fattore che raddoppia se la persona interessata è in sovrappeso o obesa.
Ma se proprio non riuscite a diminuire il carico di lavoro, un aiuto può venire dall’attività fisica, magari fatta nei fine settimana o nei ritagli di tempo durante i giorni feriali. Se l’attività fisica è regolare, il rischio scende allo stesso livello degli uomini che non superano le 40 ore lavorative a settimana.
[Fonte: Agi]