La pillola del giorno dopo, il classico rimedio di emergenza per scongiurare gravidanze indesiderate, è stato per lungo tempo sotto i riflettori dell’attenzione pubblica che si interrogavano sulla correttezza morale del suo utilizzo, sull’efficacia, sulla vendita e sulle modalità di utilizzo e somministrazione. Un campo delicato, quello della contraccezione di emergenza, che spesso è oggetto di discussione.
Ora, però, nelle prossime settimane, dovrebbe arrivare sul mercato un nuovo prodotto destinato anch’esso a far discutere: si tratta infatti di una nuova pillola da assumere cinque giorni dopo il rapporto a rischio. In Italia dovrebbe essere acquistata dalla casa farmaceutica HRA Pharma di Parma, ma bisogna attendere l’autorizzazione ministeriale per l’immissione in commercio.
Mentre la tradizionale pillola del giorno dopo, per garantire la sua efficacia, deve essere presa entro 72 ore dal rapporto, ritenuto a rischio, la nuova pillola dei 5 giorni va presa, appunto, in entro questo lasso di tempo. Attualmente, EllaOne, il nome del prodotto, è già venduta ed utilizzata in Europa, precisamente in Gran Bretagna, Francia, Spagna e Germania, perchè ha ricevuto l’autorizzazione dall’ Emea, l’ente farmaceutico europeo. In Italia, dovrebbe dunque essere immessa al più presto al commercio.
La nuova pillola è assolutamente efficace e questo risultato è stata mostrato dallo studio condotto su 1241 donne americane che hanno dovuto ricorrere a questo metodo di contraccezione d’emergenza: 97,7% i casi di successo, pari a quelli della vecchia pillola, ma ottenuti però in un periodo più lungo. La pubblicazione sul Journal of Obstetrics and Ginecologics, autorevole rivista del settore, confermerebbe che si tratta di un rimedio affidabile. Inoltre, ElleOne dovrebbe avere gli stessi effetti collaterali che possono comparire con l’assunzione di un normale contraccettivo orale, come nausea, tensione addominale, mal di testa e disturbi dell’ umore.
Alberto Aiuto, dirigente della filiale italiana di Parma dell’azienda che ha brevettato la nuova pillola, spiega però che in Italia “le procedure si stanno rivelando più lunghe e non abbiamo idea di quando termineranno, ma siamo fiduciosi che venga approvata”.