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Sport e terza età

Per arrivare sani alla soglia della terza età, la regola da seguire è sem­plice quanto quella sull’alimenta­zione: mettere al bando la pigri­zia.afferma Bergamini

 «Svolgere un’attività fisica re­golare aiuta a restare giovani anzitutto per­ché, in questo modo, si consu­mano le calorie assunte in ecces­so. Poi, mettere in moto la massa muscolare significa “co­stringerla” a favorire il ricambio delle strutture cellulari».

Ogni volta che esercitiamo un muscolo, infatti, si producono al suo inter­no lievi microtraumi, impercettibi­li, che per essere “aggiustati” ri­chiedono la sostituzione dei pezzi guasti con componenti nuove. Per operare queste riparazioni, l’organismo non fa altro che utiliz­zare le sostanze accumulate come fonte di riserva nelle cellule. In questo modo, l’attività fisica, fa­vorisce il rinnovo e quindi il rin­giovanimento cellulare. Fare sport, inoltre, consente di ar­rivare alla vecchiaia in condizioni di salute migliori.

Diversi studi hanno dimostrato che l’esercizio fisico praticato regolarmente per tutto l’arco della vita permette un ottimale mantenimento dell’ap­parato muscolo scheletrico e ab­bassa il rischio di andare incontro a patologie come l’osteoporosi e le malattie cardiovascolari. Al­cuni studi hanno addirittura calco­lato che, ancora a 80 anni, l’attivi­tà fisica fa guadagnare 1-2 anni di vita. Una ragione in più per ap­pendere le pantofole al chiodo e spegnere la televisione.

Praticare un’attività fisica costante e vigorosa mette un freno all’invec­chiamento delle cellule. Ora c’è la prova scientifica: uno studio della Saarlancl university di Horriburg, in Germania, ha dimostrato che lo sport intenso previene l’accorciamento dei telomeri, sequenze di Dna che proteggono le estremità dei cromosomi. Di solito, infatti, con l’età queste sequenze genetiche si riducono progressivamente causando, a un certo punto, la morte della cellula.

Gli autori della ricerca hanno misu­rato l’estensione dei telomeri nei campioni di sangue prelevati a un gruppo di sportivi professionisti, confrontandoli con quelli di persone della stessa età, non fumatori e in buona salute. È emerso che in chi pratica sport in modo costante la telomerasi, l’enzima naturalmente de­putato a frenare l’accorciamento dei telomeri, è più attivo.

Fonte http://www.consumercare.bayer.it/ebbsc/export/sites/cc_it_internet/it/Sapere_and_Salute/articoli/Maggio_2010/10_Primo_piano.pdf