Si sente sempre più parlare di stress, malattia della società moderna e causa di innumerevoli disturbi. Nemico dell’uomo di oggi, avversario sempre in agguato e non ben definito, al punto che spesso viene percepito come capro espiatorio per trovare un responsabile di malesseri altrimenti ingiustificati. In realtà l’insieme, vasto e variegato, di sintomi che vengono classificati sotto il nome di disturbi da stress trovano una solida spiegazione scientifica.
Una parte molto importante, e poco conosciuta dai “non addetti ai lavori”, del nostro sistema nervoso è il sistema nervoso autonomo, o neurovegetativo. Il sistema neurovegetativo è responsabile di tutta una serie di funzioni fondamentali per la nostra vita e indipendenti dalla nostra volontà. Questo sistema è composto da due parti che non sono in conflitto, bensì in sinergia, collaborando nell’alternarsi delle fasi che compongono la nostra giornata. Queste due parti prendono il nome di ortosimpatico e parasimpatico.
Considerando le loro funzioni nella globalità della persona l’ortosimpatico è responsabile dell’attività quotidiana, il parasimpatico del riposo. Il sistema neurovegetativo è una parte del nostro sistema nervoso molto antica e si è formata con uno scopo ben preciso. L’uomo primitivo si trovava continuamente il situazioni di emergenza, pericolo o necessità di procacciarsi il cibo, in cui poteva prendere sostanzialmente due decisioni, scappare o combattere. In una situazione del genere il sistema ortosimpatico la fa da padrone; il cuore pompa sangue a tutti i muscoli, i polmoni lavorano per aumentare la disponibilità di ossigeno, il fegato rilascia glucosio per renderlo disponibile ai muscoli, l’intestino si blocca perché non è il momento di defecare, il cervello è pronto a elaborare i dati e trovare la soluzione nel minor tempo possibile.
Per raggiungere una situazione del genere l’organismo produce un neurotrasmettitore ben noto, l’adrenalina. Il suo corpo scattava per tuffarsi nel combattimento o nella fuga con tutte le sue forze per salvare la vita. Una volta terminata la situazione di emergenza e smaltita l’adrenalina il suo organismo passava progressivamente in parasimpaticotonia, per recuperare le energie spese, digerire il cibo ingerito e guarire da eventuali ferite. Un sistema perfetto!
Per l’uomo primitivo sicuramente, ma che succede all’essere civilizzato di oggi, che possiede ancora questo sistema perfettamente intatto? L’uomo moderno è continuamente sottoposto a stimoli che risvegliano i suoi istinti primordiali; la situazione di pericolo non deve essere necessariamente materiale, è sufficiente l’idealizzazione per stimolare, la produzione di adrenalina e creare una reazione iperortosimpaticotonica.
Una storiella un po’ colorita ci aiuterà a capire fino in fondo questi concetti. Alzandoci al mattino ascoltiamo il telegiornale, la crisi economica incombe. Inconsciamente viviamo questa notizia come un attacco al nostro stile di vita e quindi al nostro benessere, il nostro organismo si prepara alla difesa. Per prima cosa l’attività motoria, di qualunque genere, ci può aiutare a ritardare il sistema.
Se gli effetti negativi si sono già fatti sentire, la medicina naturale è la risposta; omeopatia, fitoterapia e osteopatia possono aiutarci a ritrovare l’equilibrio psicofisico che la società moderna mette a dura prova.
Fonte (http://www.gnews.info/GIU%2010/GIUGNO%202010.pdf)