Riacquistare una chioma folta, dall’aspetto naturale, che non faccia sorgere il dubbio, in chi la osserva, di un “aiutino” da parte del chirurgo. Con questo desiderio, ogni anno migliaia di uomini e sempre più donne alle prese con il diradamento dei capelli si sottopongono a un intervento di autotrapianto dei capelli. Non sempre però il risultato coincide con l’ideale che si aveva in mente.
Come mai? Commenta il dottor Vincenzo Gambino, chirurgo della calvizie di fama internazionale, tra i primi ad aver introdotto in Italia l’autotrapianto dei capelli con la tecnica monobulbare.
“Capita per due motivi fondamentali: perché non si sono interpretate correttamente le reali aspettative del paziente o perché non è stato utilizzato il migliore approccio in termini di tecnica e ridefinizione della chioma”
E, allora, ecco una sorta di “Decalogo” su ciò che bisogna sapere e fare prima di ricorrere al rinfoltimento chirurgico. Per non incorrere in brutte sorprese e non avere grattacapi in testa. Le 10 regole d’oro:
- Rivolgersi a una struttura specializzata: ad un chirurgo plurispecialistico (quello ad esempio che si occupa di chirurgia estetica dalla testa ai piedi) preferite uno specialista in chirurgia della calvizie. Lo staff medico dovrebbe essere costituito da almeno 4 infermieri professionali, formati alla preparazione delle unità follicolari e all’assistenza a questo tipo di intervento.
- Dare importanza alla visita preliminare: Nel corso della visita preliminare porre al chirurgo tutte le domande che si hanno in mente (meglio scriversele per tempo!) ed esternare qualsiasi dubbio. Dal canto suo il medico dovrà valutare la struttura dei capelli, la loro densità, il contrasto del loro colore con la cute, le dimensioni dell’area glabra e quelle dell’area donatrice.
- Assicurarsi che il chirurgo abbia compreso le nostre aspettative: le aspettative del paziente (influenzate dal sesso, dall’età, dalla formazione culturale e dal suo grado di autopercezione) devono essere realistiche e realizzabili. Comprese queste, il chirurgo potrà illustrare le soluzioni possibili utilizzando fotografie di pazienti già operati. Può essere d’aiuto anche incontrare persone che si sono sottoposte all’autotrapianto dei capelli e farsi raccontare la loro esperienza. Alcune strutture organizzano proprio questo tipo di incontri.
- Non è mai troppo tardi, ma può essere troppo presto: se non si sono ancora compiuti i diciotto anni, meglio attendere qualche anno per osservare la progressione della calvizie, iniziando eventualmente un trattamento medico (finasteride, minoxidil topico) in modo da mantenere i capelli presenti.
- Occhio di riguardo per il rinfoltimento femminile: da evitare il prelievo dei bulbi dalle zone laterali e temporali, considerati nella donna punti ad alto rischio di diradamento. Il chirurgo dovrebbe inoltre informare sull’eventualità che con la menopausa la paziente potrà andare incontro a un’ulteriore perdita dei capelli; in questo caso, potranno essere prese in considerazione future sessioni di autotrapianto.
- Pretendere una naturale ridefinizione della linea frontale: Il modo in cui si affronta il disegno della linea frontale è assolutamente determinante per la buona riuscita del rinfoltimento. Una linea artificialmente simmetrica, unita a un’immediata densità frontale, non può che conferire un aspetto innaturale alla chioma.
- Dettagliata anamnesi del paziente: Nel corso della visita preliminare, verranno raccolte informazioni su eventuali casi di alopecia in famiglia, su possibili allergie o reazioni ai farmaci contenuti nel cocktail anestesiologico e su eventuali terapie farmacologiche che il paziente ha in corso.
- Attenersi alle istruzioni preoperatorie: È d’obbligo attenersi scrupolosamente alle istruzioni preoperatorie descritte nella scheda che il chirurgo consegnerà prima dell’auto-trapianto. In particolare si dovrà evitare, nella settimana antecedente, l’assunzione di analgesici, antinfiammatori, anticoagulanti e integratori proteici, che possono interagire con i tempi di sanguinamento. Niente bevande alcoliche, compreso vino e birra, nelle 24 ore che precedono l’intervento.
- Rispettare le istruzioni post-operatorie: Ai fini di una guarigione senza intoppi è indispensabile attenersi alle prescrizioni postoperatorie come la terapia antibiotica, gli eventuali analgesici, il comportamento da attuare nei primi dieci giorni e le modalità di lavaggio dei capelli. Importante mantenere un contatto diretto con il chirurgo.
- Non saltare le visite di controllo: A dieci giorni dall’intervento ci si dovrà recare in clinica per la rimozione dei punti di sutura esterni. Non mancare agli appuntamenti di controllo, previsti a 3, 6 e 12 mesi dall’autotrapianto.