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I benefici del fluoro. E le sue controindicazioni

Il fluoro è un elemento essenziale che serve a prevenire la carie sia durante lo sviluppo dei denti che dopo la loro completa eruzione. Ha un’elevata capacità di bloccare l’attività batterica della placca dentale ed inoltre riduce la demineralizzazione dello smalto e ne favorisce la sua rimineralizzazione. Il fluoro è presente in natura in molti alimenti e bevande come il tè, il caffè, le patate, il pane integrale, gli spinaci, i piselli e soprattutto nell’acqua, inoltre viene aggiunto nei dentifrici, nei gel per uso orale e nei collutori.

E’ stato dimostrato che l’efficacia della fluoroprofilassi è tanto maggiore quanto più precoce è l’inizio di questa metodica di prevenzione. Da più di venti anni questa misura preventiva è stata introdotta dalla comunità scientifica e ha dimostrato una netta riduzione della carie nei bambini.

Per alcuni odontoiatri la fluoroprofilassi dovrebbe iniziare già durante la gravidanza a partire dal secondo trimestre , cioè nella fase in cui nel feto si ha la formazione dei tessuti dentari, fino a continuare al termine della gravidanza. La somministrazione di fluoro alla futura mamma non presenta rischi per il feto (sempre che si seguano i dosaggi stabiliti) in quanto la placenta permette il passaggio solo di un quarto della dose consigliata in gravidanza . Il resto del fluoro assunto viene escreto dalla mamma (50%) o viene assorbito dalle ossa della madre (il restante 25%). Per questo il bambino assume una dose uguale a quella che assumerà dopo la nascita.

I vantaggi della fluoroprofilassi inoltre non si limitano ai denti. Infatti l’ assunzione di fluoro determina un vantaggio anche per la formazione dello scheletro: il fluoro infatti aumenta la densità ossea. Tuttavia la somministrazione di fluoro attraverso gocce o pasticche va prescritta solo dopo la conoscenza della concentrazione di fluoro nell’acqua assunta dalla mamma e dal bambino (acqua minerale e/o acquedotto) ; non vanno prescritti supplementi di fluoro a bambini di età inferiore ai 6 mesi o che assumano acque con livelli di fluoro maggiore di 0,6 mg/L .

Il bambino va poi educato all’igiene orale precocemente, sin dallo spuntare del primo dentino da latte, ma, al di sotto dei 6 anni, ha bisogno del controllo di un adulto quando spazzola i denti. Chi supervisiona deve accertarsi che utilizzi piccole porzioni di dentifricio e che ne inghiotta la minore quantità possibile.

I dentifrici al fluoro sono disponibili in tre concentrazioni. A bassa concentrazione, con meno di 500 ppm ( peso per milioni) per bimbi dai 0 a 6 anni ; a concentrazione standard, con circa 1000 ppm per ragazzi dai 6 ai 12 anni; ad alta concentrazione, con circa 1500 ppm indicato per adulti. Il fluoro è quindi un elemento fondamentale che sappiamo essere in grado di prevenire la carie, tuttavia un uso eccessivo di tale sostanza puo’ creare numerosi problemi sia alla crescita scheletrica che allo smalto dentale.

I denti che hanno ricevuto un apporto eccessivo di tale elemento durante lo sviluppo mostrano un colore che ,nei casi più lievi, si presenta con piccole macchiettature biancastre ma ,nelle forme più gravi, le macchie possono rivestire la superficie dei denti anteriori di colore rosso – marrone. Tale colorazione a macchie è irreversibile ed è chiamata “fluorosi dentale”.

Ma come puo’ accadere una somministrazione eccessiva ? In alcune regioni tra cui il Lazio, la Campania e la Toscana l’acqua dell’acquedotto ha un’elevata quantità di fluoro e, se si aggiunge il fluoro che assumiamo con gli alimenti, nelle pasticche integratrici e quello nei dentifrici non è infrequente arrivare ad un iperdosaggio. E’ possibile oggi trattare queste antiestetiche macchie biancastre o, nei casi più gravi marroni, attraverso delle metodiche di sbiancamento dentale associate a delle tecniche di microabrasione dentale.

La procedura richiede:

  • una visita preliminare per accertare l’entità delle macchie e rilevare il colore di partenza;
  • una prima seduta di microabrasione solamente sulle zone colpite da macchie e abradendo piccolissime porzioni di smalto attraverso l’uso di un gel a base di acido cloridrico e microparticelle di carburo di silicio ,questa tecnica è indicata proprio per eliminare delle calcificazioni dello smalto profonde non meno di 0,2 mm ed è ideale nei casi di demineralizzazione superficiale bianca o marrone dovuta a punteggiatura dello smalto da fluorosi;
  • una seduta successiva di sbiancamento classico utilizzando un gel ed una lampada che ha la funzione di catalizzare e quindi velocizzare l’azione di penetrazione del gel così da sciogliere in profondità le macchie ( cioè le discromie) nei denti;

E’ possibile notare con la prima seduta di lavoro un primo importante miglioramento ma di norma sono necessarie circa 3 trattamenti della durata di 50 minuti ciascuno per avere un buon risultato. Una volta effettuato il trattamento di microabrasione dentale associato a sbiancamento la macchia non tornerà più ed il colore bianco dei denti dovrà essere mantenuto dal paziente attraverso una scrupolosa igiene orale domiciliare, migliorando il proprio stile di vita soprattutto eliminando il fumo di sigaretta e sottoponendosi a delle brevi sedute di richiamo (per il solo trattamento di sbiancamento) ogni 2 anni circa.

Quindi importante è un assunzione regolata di fluoro per fortificare e proteggere i denti dalla carie ma , anche per le future e neo mamme, chiedere sempre consiglio al proprio odontoiatra e pediatra se vi è la necessità di assumere altro fluoro per via orale per evitare che i nostri bambini da grandi si trovino brutte macchie sui denti da dover correggere.