Rifarsi il naso (rinoplastica) è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti in Italia ed in tutta Europa insieme alla mastoplastica e alla liposuzione. Il naso effettivamente si trova al centro del volto e rappresenta un’importante biglietto da visita “sociale”. Se non ci si sente a proprio agio, può avere ripercussioni sull’autostima. Torniamo a parlare di questo intervento chirurgico con nuovi quesiti al professor Mario Dini, specialista in chirurgia plastica ed estetica, cercando di comprenderne meglio alcuni aspetti importanti.
Rinoplastica e foto prima e dopo
In cosa consiste la prima visita, cosa si valuta e come bilanciare le aspettative del paziente con le effettive possibilità? Le “foto prima e dopo” possono essere utili?
“Durante la prima visita, il chirurgo deve esaminare la forma e le dimensioni del naso, della punta e delle narici, verificare la presenza di eventuali difetti estetici (gobbe, deviazioni, asimmetrie, ecc), per valutare le opportune modifiche al naso o – se necessario – dell’intero profilo, con mento e zigomi. Inoltre il chirurgo deve valutare lo stato di salute generale e pregresso, per escludere il rischio di complicazioni, e fornire informazioni sul regime alimentare da adottare prima e dopo l’intervento. Le foto sono senz’altro molto importanti, tuttavia bisogna tener presente che ogni naso è unico e dunque l’esito di un intervento potrà avvicinarsi moltissimo a quello di una foto ma difficilmente esserne una copia perfetta. Ecco perché le foto vanno considerate non come una “promessa” ma come un’indicazione di ciò che sarà il risultato. Un professionista serio non garantisce un naso al 100% identico a quello delle foto o delle simulazioni. Infine, non esiste un naso perfetto in sé, ma ciò dipende molto dal contesto del viso e dall’armonia generale del volto. In passato, quando le simulazioni al computer non erano disponibili, si usavano album di foto con casi già operati, tra cui scegliere”.
Rinoplastica primaria, secondaria, e prezzi
Quali sono le differenza tra rinoplastica primaria e secondaria ed in quali casi tali interventi di chirurgia plastica possono essere effettuati gratuitamente? Secondo dati recenti una rinoplastica su 5 è da rifare, perché ? Ed in questi casi il paziente può richiedere un rifacimento gratuito?Quali in media i prezzi?
“La rinoplastica si definisce primaria quando viene eseguita per la prima volta, su tessuti intatti, per correggere inestetismi congeniti o acquisiti. Quella secondaria, invece, punta ad eliminare quei difetti che non è stato possibile correggere con il primo intervento o che sono stati provocati da una pregressa rinoplastica. La rinoplastica secondaria non è gratuita, anzi in genere costa anche di più perché le difficoltà e i rischi sono maggiori. Se c’è un vero errore medico, il professionista si mette d’accordo col paziente su come procedere nuovamente. I processi di guarigione e cicatrizzazione sono molto lunghi e complessi, quindi alcune complicanze non sono ponderabili e programmabili.
Talvolta alcuni pazienti hanno bisogno di ulteriori interventi (rinoplastica terziaria, quaternaria, ecc.) a causa dell’importanza del trauma subito o della gravità della malformazione da cui sono affetti (labiopalatoschisi). I costi sono influenzati da diversi fattori (tipo di anestesia e di ricovero, durata e tipo di tecnica scelta): ecco perché il prezzo oscilla tra i 6000 e i 9000 euro, comprese foto e simulazioni, fermo restando che una rinoplastica secondaria particolarmente complessa più costare anche di più.
La rinoplastica in sé non può mai essere gratuita, perché si parla solo di aspetto estetico e quindi non passabile dal Servizio Sanitario Nazionale: l’unica eccezione è il trauma o una malformazione congenita. Se si parla di settoplastica o di funzionalità, invece, allora l’intervento può essere ricompreso tra gli interventi a carico del SSN”.
Rinoplastica non chirurgica, di cosa si tratta?
“Sulla cosiddetta rinoplastica non chirurgica occorre fare chiarezza: si tratta di una serie di piccoli interventi, proposti spesso da medici estetici più che da chirurghi, che attraverso l’iniezione di acido ialuronico si prefiggono l’obiettivo di ridurre una serie di lievi imperfezioni. Ad esempio nel caso di un naso irregolare o gobbo, vengono iniettate sottopelle quantità di acido sufficienti a modificarne e plasmarne l’aspetto esterno. Nutro tuttavia alcune perplessità, perché si tratta di interventi che solo in minima percentuale possono sostituire i risultati di una operazione di rinoplastica vera e propria.”
Per altri dubbi, approfondimenti ed altri quesiti da porre al professor Mario Dini potete scrivere al nostro indirizzo di posta elettronica [email protected] o visitare i siti internet dello stesso chirurgo plastico.
www.chirurgia-plastica-estetica.it
www.mariodini.it
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