L’intervento di chirurgia plastica al seno è uno dei più effettuati negli Stati Uniti e sicuramente tra i più richiesti anche nel resto del mondo, Italia compresa. Oggi è dunque quasi un intervento di routine ma che non va per questo sottovalutato: ogni operazione chirurgica comporta dei rischi, e molto dipende dallo stato di salute generale del paziente che vi si sottopone. E’ a questo proposito che la Società Americana di Chirurgia Plastica – American Society of Plastic Surgeons ha lanciato un allarme attraverso un articolo pubblicato sull’ultimo numero della sua rivista scientifica ufficiale “Chirurgia Plastica e Ricostruttiva” in cui si spiega come le donne affette da obesità siano particolarmente soggette a complicanze post operatorie in caso rimodellamenti del seno.
Si legge nell’articolo scientifico in questione:
“L’obesità è associata ad una probabilità aumentata di quasi dodici volte di una complicazione post-operatoria dopo interventi al seno”.
A giungere a questa conclusione, alcuni ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora che hanno analizzato i dati sul credito di assicurazione di circa 8.000 donne sottoposte ad intervento chirurgico al seno tra il 2002 e il 2006. Il 30% di tali pazienti era obesa: hanno fatto la maggiore quantità di richieste di risarcimento dei danni, sono risultate più soggette ad infiammazione (fino al 20%), infezioni, dolore ed ematomi post operatori.
Poiché l’analisi si è limitata a procedure coperti da assicurazione sanitaria, non ha incluso donne sottoposte a procedure di chirurgia plastica estetica, come ad esempio l’aumento del seno. Essenzialmente si è trattato di riduzione del seno e di ricostruzione. Ma lo studio scientifico pone l’accento su altre problematiche ben più vaste: il tasso di obesità sta aumentando a dismisura in tutto il mondo, ma mentre ormai sono chiari gli effetti di questa condizione sulla salute, non sono ancora stati valutati gli effetti dell’obesità in ambito chirurgico. A quanto pare di rilievo.