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Acne giovanile: cure, rimedi naturali e falsi miti

L’acne giovanile maschile o femminile è il tipo di acne più diffusa ed è una manifestazione fisiologica tipica dell’adolescenza, poiché compare al momento dello sviluppo sessuale essenzialmente sul viso In genere, dopo questo periodo tende a scomparire, tuttavia in alcuni casi può accompagnare anche l’età adulta. Vediamone insieme cure, rimedi naturali e falsi miti.

Durante la pubertà (dai 12-13 anni sino ai 18-20 anni circa), infatti, le ghiandole sebacee, presenti a livello del volto, del dorso e del tronco, vengono stimolate dagli ormoni maschili e femminili e a causa di questa stimolazione, le ghiandole producono più sebo dando origine ad una reazione infiammatoria. Si forma così una sorta di tappo allo sbocco delle ghiandole inducendo la formazione dei punti neri. I grassi che compongono il sebo, ristagnando, diventano irritanti tanto da distruggere il follicolo, con conseguente cicatrice.

Acne giovanile: cura

L’acne non è da considerarsi una malattia, tuttavia comporta dei disagi estetici che possono avere anche pesanti ripercussioni a livello psicologico, non solo per l’adolescente, ma anche per i suoi familiari. I trattamenti per la cura dell’acne giovanile variano in base al singolo caso e alla fase clinica in atto. È necessario, quindi, rivolgersi ad un dermatologo, che possa valutare con attenzione l’entità del problema e prescrivere una terapia adeguata. Se ben curata l’acne non lascia cicatrici.

Le cure si basano sull’uso di prodotti topici esfolianti, antibiotici, antibatterici, ecc. Nelle forme infiammatorie la terapia topica viene associata agli antibiotici.

Anche la vitamina a contro l’acne giovanile si può utilizzare: uno dei trattamenti più efficaci per la cura dell’acne è infatti l’acido retinoico (derivato dalla vitamina A) sotto forma di lozione o compresse. Va usato con cautela, poiché può provocare irritazione cutanea e secchezza eccessiva.

Una tecnica, che può essere protratta anche per diversi anni fino a quando l’acne non regredisce, è il micropeeling, che consiste nel frizionare tutte le sere sulle zone interessate dall’acne una lozione gliceroalcolica a base di acido salicilico e acido glicolico a bassa concentrazione, che aiuta a liberare i follicoli dai comedoni. Quando, inoltre, l’acne è molto infiammatoria, al micropeeling viene abbinata la terapia fotodinamica, un trattamento che si basa sull’uso della luce.

Un altro trattamento da abbinare alla terapia dell’acne è il peeling chimico, che consiste nell’applicazione di sostanze chimiche (acido glicolico, acido salicilico, acido tricloroacetico, ecc.) in diverse concentrazioni, con lo scopo di favorire la rigenerazione della cute. Questi acidi, infatti, bruciano l’epidermide, provocandone prima il distacco e poi la riparazione. Il numero di sedute viene stabilito dal dermatologo e varia da paziente a paziente. Il problema principale, però, è che si tratta di una pulizia temporanea, inoltre, la ripetizione dei peeling danneggia la cute, peggiorando l’acne e favorendo la formazione di macchie pigmentarie.

Acne giovanile: rimedi naturali

Chi soffre di acne, ma anche chi ha la pelle grassa, in genere tende a lavarsi frequentemente il viso con il sapone nel tentativo di “asciugare” la cute, tuttavia questo rimedio fai da te è assolutamente controproducente, poiché aumenta la secrezione di sebo e l’irritazione, peggiorando la situazione. Al contrario, è necessario lavarsi poco e con poco sapone, senza strofinare la cute e in caso di infiammazione il sapone va sostituito con una crema da lavaggio. Inoltre, per evitare la formazione di cicatrici è importante non schiacciare i comedoni o i foruncoli.

Una delle tecniche dermocomsetiche più indicate è il camouflage, che come suggerisce il nome stesso, aiuta a camuffare le lesioni acneiche. In commercio esistono svariati prodotti e un buon dermatologo può aiutare il paziente non soltanto a scegliere i cosmetici più adatti, ma anche ad illustrare la modalità di esecuzione della tecnica.

Acne giovanile: falsi miti

Uno dei falsi miti che occorre sfatare riguarda il trucco. È diffusa, infatti, l’idea che il make up possa peggiorare la situazione otturando i pori, al contrario, se eseguito in modo adeguato e sotto consiglio medico è addirittura consigliato, poiché contribuisce a favorire la guarigione dell’acne. Per la scelta dei prodotti è preferibile affidarsi al consiglio di un buon dermatologo, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione. È chiaro che il trucco va sempre rimosso e a prescindere dal tipo di pelle, per consentire alla pelle di respirare.

Un altro falso mito riguarda l’alimentazione. Contrariamente a quanto si crede cibi come il cioccolato, i formaggi o gli insaccati non provocano l’acne, tuttavia una dieta ricca di grassi può senza dubbio peggiorarla.

Via|Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; Photo Credits|ThinkStock