Sono ingredienti naturali ed efficaci, fanno bene il loro mestiere sulla pelle e hanno anche un’azione importante a livello neurologico e sulla psiche: gli oli essenziali sono i protagonisti di molti trattamenti cosmetici. Ma quali sono le caratteristiche di questi estratti naturali tanto particolari?
«Hanno una capacità notevole di penetrare nella pelle, perché sono sostanze liposolubili molto attive»
spiega Umberto Borellini, docente di cosmetologia.
«Sono miscele di sostanze volatili complesse (composte da terpeni, aldeidi, chetoni, alcoli), da utilizzare con molta attenzione»
In campo cosmetico gli oli essenziali sono utilizzati soprattutto per tre problemi cutanei molto diffusi.
«Per la pelle impura e seborroica, sono molto efficaci gli oli essenziali di agrumi (arancio dolce, mandarino e pompelmo), che hanno un’attività blandamente batteriostatica. Salvia, timo e lavanda hanno la capacità di contribuire a ridurre la produzione di sebo. Il tea tree, invece, ha un’azione mirata contro alcuni lieviti e funghi della pelle e anche contro l’herpes labialis»
Per chi ha la pelle sensibile e reattiva, invece, sono ottimi gli oli essenziali di camomilla e arancio dolce.
«Cannella, cajeput, eucalipto e rosmarino sono efficaci invece per provocare una certa vasodilatazione, utile per la tonificazione dei muscoli e della pelle, per il massaggio sportivo, e per restituire vitalità alle pelli stanche. La vasodilatazione indotta, inoltre, stimolando il microcircolo e aumentando l’irrorazione superficiale, induce un aumento di tono nel tessuto che è utile per contrastare anche l’invecchiamento cutaneo»
L’aromaterapia si è rivelata anche una valida alleata nella lotta contro gli inestetismi cutanei della cellulite e i cuscinetti adiposi.
«Studi recenti ci consentono di dire che alcuni oli di agrumi sono utili in modo indiretto per combattere la pelle a buccia d’arancia. L’olio essenziale di pompelmo inspirato, per esempio, abbassa il senso di fame. Questa proprietà risulta molto utile, se ipotizziamo che chi usa i prodotti riducenti ha la tendenza a mangiare troppo. Un mio studio in collaborazione con l’università di Catania dimostra, inoltre, un’azione diretta: il limonene, la molecola più abbondante nell’olio essenziale di arancio e limone, funziona da carrier, aumenta cioè la disponibilità e il passaggio transdermico sia della caffeina sia dell’escina, ingredienti contenuti nella maggior parte dei prodotti anticellulite per la loro azione lipolitica»
Fanno bene alla pelle, hanno un profumo inebriante: non ci sono aspetti negativi, quindi?
«Le principali problematiche derivanti dall’uso degli oli essenziali sono la fotosensibilizzazione e le allergie. Bisogna evitare di applicarli, quindi, prima dell’esposizione solare e utilizzare sempre, estate e inverno prodotti con filtri solari. Essendo sostanze che penetrano facilmente hanno una capacità di provocare allergia, soprattutto se la pelle è sensibile, ben superiore ad altre molecole che avendo dimensioni più grandi rimangono sulla superficie cutanea. Proprio per questa capacità di penetrazione, ci possono essere problemi di assorbimento sistemico. Bisognerebbe evitare di utilizzarli, quindi, durante l’allattamento, non tanto perché potrebbero essere dannosi per il bébé, quanto perché potrebbero cambiare il sapore del latte. Per ultimo, vorrei sottolineare un aspetto importante: trattandosi di molecole molto attive e potenti è meglio evitare il fai da te. Se qualcuno desidera personalizzare il proprio trattamento cosmetico aggiungendo qualche goccia di olio essenziale alla crema usata abitualmente può farlo, ma con molta attenzione. Il contenuto totale in oli essenziali non deve superare il 2%. Vale a dire, per 100 grammi di crema gli oli essenziali aggiunti non devono superare i 2 grammi. Percentuali più alte, se non si è esperti, possono essere pericolose. Esistono in commercio, ben formulate e sicure, molte linee di prodotti che contengono oli essenziali in concentrazioni importanti»
Fonte http://www.consumercare.bayer.it/ebbsc/export/sites/cc_it_internet/it/Sapere_and_Salute/articoli/Febbraio_2010/03_Cosmesi.pdf