La psoriasi peggiora in Inverno: mancano i benefici dei raggi solari della stagione estiva, ma soprattutto il freddo, lo stress lavorativo di fine anno e gli eccessi alimentari del periodo natalizio si fanno responsabili di un’accentuazione della sintomatologia. Sono infatti tutti fattori che attivao i processi infiammatori alla base della psoriasi. Dal Summit Europeo sulle Malattie della Pelle, in corso a Vienna in questi giorni, giungono però importanti notizie sulle terapie. I dati dello studio ECLIPSE, dimostrano come l’84,5% dei pazienti trattati con guselkumab ha ottenuto dopo 48 settimane un miglioramento di almeno il 90% dei punteggi al basale, rispetto al 70,0% dei pazienti trattati con secukinumab.
Ha spiegato il Prof. Antonio Costanzo, Responsabile di Unità Operativa Dermatologia – Istituto Humanitas di Milano e membro del consiglio direttivo della Società Scientifica SiDeMast :
“Siamo ad un livello di efficacia altissimo e mantenuto nel tempo. Questi
dati mostrano come siamo arrivati a un tale avanzamento dell’armamentario terapeutico da avere
a disposizione terapie biologiche in grado di mantenere il risultato di pulizia della pelle
nel tempo, in questo caso specifico guselkumab ancora più a lungo del secukinumab, e cosa
altrettanto importante avendo un profilo di sicurezza molto elevato.
In particolare, il profilo di sicurezza dell’IL 23, oggetto di questo studio, non presenta il rischio di
insorgenza di micosi o riattivazione di una malattia di Crohn silente. Cosa impensabile fino a pochi
decenni fa.”