La terapia fotodinamica rappresenta oggi una sicura ed efficace alternativa alla chirurgia plastica. La terapia si basa sulla scoperta che una sostanza fotosensibilizzante applicata sulla cute sia in grado di penetrare selettivamente nelle cellule malate o degenerate (cellule che hanno un metabolismo accelerato) e non in quelle sane e che, dopo illuminazione con apposita lampada, le cellule che hanno inglobato la sostanza siano eliminate per reazione fotochimica. La sostanza che si applica sulla cute è l’acido 5-aminolevulinico (5-ALA).
Questa sostanza non è un farmaco e viene eliminata dal normale metabolismo. Durante il trattamento i pazienti possono sentire del formicolio o del calore, anche se queste sensazioni si riducono dopo che il trattamento è stato completato. Questa tecnica è attualmente utilizzata come trattamento della pelle danneggiata dal sole, con macchie marroni o rosse, in caso di grandi pori dilatati, nel caso di rottura di vasi sanguigni, casi di acne, per cicatrici da acne e per la pelle con lesioni precancerose.
È stato anche dimostrato che migliora il tono della pelle e dei tessuti circostanti. Le aree che possono essere trattate in questo modo includono il viso, il collo, il torace, le braccia, le mani e le gambe. A differenza della chirurgia plastica, la terapia fotodinamica migliora il tono tessutale ed il colore dell’epidermide senza lasciare cicatrici chirurgiche o incisioni.
I pazienti con la pelle molto danneggiata dal sole, con forte acne o cicatrici importanti hanno riportato ottimi risultati. Inoltre positiva è la risposta in caso di pori dilatati, angiomi e psoriasi. A differenza di alcune “cure dell’ora di pranzo”, la terapia fotodinamica richiede una certa inattività una volta fatta.
I pazienti devono aspettarsi un arrossamento per qualche giorno e fare dei peeling dopo la procedura. Può verificarsi anche un temporaneo gonfiore delle labbra ed intorno agli occhi. L’intero processo di guarigione avviene generalmente in 7-10 giorni, ma gli operatori suggeriscono di ripetere 2-3 trattamenti ad intervalli di 2/3 settimane l’uno dall’altra per ottenere risultati ottimali.