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Corsa, 3 miti da sfatare

La corsa è uno degli esercizi fisici che più dà modo ai suoi appassionati di rafforzare l’organismo e rimettersi in forma. Ma vi sono almeno 3 miti da sfatare sulla sua natura e sulle eventuali problematiche ad essa connessa. Vediamole insieme.

Nessun maggiore rischio di artrosi

Per molti anni si è creduto che la corsa potesse rappresentare un fattore di rischio per l’artrosi. In realtà uno studio condotto recentemente dagli scienziati sportivi nel 2013 ha mostrato come in realtà un allenamento costante di questo tipo porti man mano a prevenire la malattia. Rispetto a coloro che camminano i corridori hanno meno possibilità di sviluppare l’artrosi. E questo di solito è da attribuire alla minore massa corporea del corridore ed al modo in cui la sua muscolatura viene allenata e diventa più elastica ed in grado di proteggere le articolazioni.

Stretching non salva da infortuni

Più stretching meno infortuni? A quanto pare si tratta di un falso mito. I benefici di questa attività di riscaldamento sono molti, ma di certo non prevengono gli infortuni. Almeno stando ai dati della ricerca condotta in tal senso dagli esperti del Cochrane Research Network, la quale sottolinea come non cambi nulla se lo stretching avviene prima, dopo, o durante l’esercizio. Non solo, quello statico, anche secondo il Clinical Journal of Sports Medicine, potrebbe rivelarsi deleterio.

 

Cambiare l’equilibrio per migliorare le prestazioni

Altro falso mito relativo alla corsa è quello di dover cambiare l’equilibrio per andare più veloci o fare meno sforzo. L’atleta, o il corridore amatoriale,  deve assolutamente muoversi con il passo che per lui è più congeniale. L’importante quando si corre è non farsi male e far lavorare in modo adeguato i propri muscoli. Si possono modificare pian pano il piano d’appoggio e lo stile, ma questo avviene potenziando la muscolatura.  Cambiare per seguire tecniche particolari può condurre solo a problematiche ortopediche sul breve e sul lungo periodo.

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