Il caldo e l’umidità caratteristici della regione di Pechino sottopongono a dura prova gli atleti, ma anche gli spettatori venuti da ogni parte del mondo per assistere ai giochi.
In special modo coloro che soffrono d’asma devono fare i conti con la scarsa qualità dell’aria.
L’alta esposizione ai fattori inquinanti aggravata dal trasporto rapido del vento provoca non pochi problemi a concorrenti e non, causando disturbi respiratori.
Per scongiurare il rischio di accusare attacchi d’asma, è consigliabile tenere sotto controllo la respirazione con l’esercizio costante, evitando la vita sedentaria.
Lo stesso non vale però per gli atleti, la cui iperattività fisica, è stato dimostrato, aumenta la possibilità di sviluppare forme asmatiche.
Malgrado le autorità cinesi abbiano attuato dei piani per diminuire l’inquinamento nella regione di Pechino, secondo gli esperti il 35% degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera vengono trasportati sullo stadio olimpico da altre zone del Paese, il che rende difficile circoscrivere la zona e creare uno spazio respirabile.
Per evitare di incorrere in misure antidoping, i concorrenti che soffrono d’asma per usufruire senza penalizzazioni dei farmaci appositi e delle inalazioni, devono concordare speciali test di controllo della funzionalità polmonare e ricevere l’autorizzazione dalla Commissione medica olimpica.