I farmaci generici sono “dannosi” per il paziente? Il virgolettato è d’obbligo. La sua pericolosità, secondo uno studio condotto dal Brigham and Women’s Hospital di Boston infatti deriverebbe dall’aspetto e dalla forma diversi rispetto al medicinale di marca. Fattore questo che spingerebbe il malato a rifiutare la cura.
Essenzialmente si tratta di un problema di tipo psicologico: i farmaci che posseggono un colore ed una forma che non corrispondono alle aspettative del paziente portano lo stesso ad abbandonarlo, a prescindere dalla sua efficacia e composizione. Secondo la ricerca condotta dagli scienziati statunitensi, circa 50% dei pazienti che soffrono di epilessia interrompe la propria terapia se si trova davanti un farmaco generico che si discosta molto per le caratteristiche fisiche da quello al quale è abituato se di marca.
Analizzando la casistica a disposizione, i ricercatori hanno calcolato le probabilità di abbandono terapeutico da parte de i volontari in caso di passaggio al farmaco generico ed hanno notato che lo stop all’assunzione del medicinale nasceva nei pazienti in particolare a causa del diverso colore delle pillole. Spiega il dott. Aaron Kesselheim, uno dei firmatari dello studio:
L’aspetto delle pillole è stato per lungo tempo sospettato di avere un legame con l’aderenza alla terapia. Questa è la prima analisi empirica che dimostra che le caratteristiche fisiche delle pillole possono davvero avere questi effetti. I cambiamenti nel colore delle compresse incrementano significativamente la probabilità che il paziente smetta di prendere il farmaco che gli è stato prescritto.
Una teoria che da tempo veniva ipotizzata dagli studiosi e che ora ha avuto conferma. Lo studio, pubblicato sulla rivista di settore Archives of Internal Medicine, a tale scopo, non si è limitato semplicemente a raccogliere i dati, ma ha composto delle linee guida specifiche per medici ed farmacisti al fine di gettare le basi per una congrua comunicazione con paziente, per far capire allo stesso come i farmaci generici, seppure diversi nella forma e nel colore, sia uguali a livello terapeutico, in tutto e per tutto al medicinale di “marca”.
Fonte: AIM
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