Si può morire di calcio? La risposta è… si. Anche se lo sport mondiale per eccellenza da solo non rappresenta una patologia. Lo racconta la storia di Jiang Xiaoshan, 26 anni, morto dopo undici giorni di veglia ininterrotta per visionare in diretta le partite dell’Europeo in corso in Ucraina e Polonia. L’uomo ha portato fatalmente il suo fisico allo stremo fino allo scompenso cardiaco.
Secondo i primi esami medici condotti sulla salma del giovane, il ragazzo sarebbe morto in seguito ad un cocktail micidiale di fumo ed alcol. Ancora è impossibile depennare dalle cause scatenanti il suo scompenso cardiaco delle sostante illecite che potrebbe aver assunto per riuscire a non dormire tutte quelle notti di seguito. Quel che è certo è che la conduzione di una vita eccessivamente sregolata ha portato Jiang a sfruttare ogni risorsa del suo organismo, con effetti davvero devastanti.
C’è chi parla di “overdose di calcio”. Di certo la grande passione per questo gioco, unita purtroppo ad una certa irresponsabilità, ha condotto davvero un triste ruolo nella vita del ragazzo. Ricostruendo i fatti si è scoperto che per seguire in tv tutte le sfide del Campionato europeo in Ucraina e Polonia, il giovane è rimasto sveglio, lo ripetiamo, per undici notti di seguito. E quindi, mentre di notte alterava il suo ciclo sonno-veglia guardando la televisione, di giorno svolgeva normalmente il suo impiego lavorativo.
Secondo i medici dell’ospedale di Changsha, la reiterata assenza di sonno, il costante consumo di alcool e il fumo hanno contribuito ad indebolire drasticamente il sistema immunitario del ragazzo. A quanto pare la sfida “clou” sarebbe stata rappresentata dalla partita “Italia –Irlanda”. Dopo l’ennesima serata tra amici a bere e divertirsi davanti al televisore il ragazzo si è fatto una doccia, si è messo a dormire. E non si è più svegliato.
Lo scompenso cardiaco è una patologia a carico dell’apparato circolatorio molto insidiosa e particolare da curare. Essa consiste nell’incapacità del cuore di fornire il sangue in quantità adeguata rispetto all’effettiva richiesta dell’organismo. La conduzione di stili di vita sregolati possono causare nel paziente che ne è affetto, a maggior ragione se ignaro della malattia, conseguenze devastanti per il fisico. La morte di Jiang Xiaoshan ne è diretta dimostrazione.
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