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Covid, nuove varianti ingannano tamponi antigenici?

Le nuove varianti covid bucano i tamponi antigenici? Secondo alcuni esperti Eris e Pirola potrebbero sfuggire alla diagnosi eseguita attraverso questo strumento.

Il problema delle nuove varianti covid

Il tema, come riporta Adnkronos, è al centro di un importante dibattito tra diversi esponenti dell’epidemiologia italiana. C’è chi sostiene che non sia vero, chi spiega che con molta probabilità sia valido per Pirola e non per Eris.

Di certo, se si dovesse presentare un simile problema, la situazione generale rischierebbe di peggiorare. Rispetto agli anni passati il covid è  tenuto abbastanza sotto controllo grazie alla campagna vaccinale eseguita. Ma la generale disattenzione rivolta nei confronti del virus sta mantenendo i contagi comunque abbastanza alti.

Secondo Massimo Ciccozzi della facoltà di Medicina e Chirurgia del campus biomedico di Roma, i test rimangono validi, anche se potrebbe esservi qualche dubbio per Pirola. E la ragione sta nel fatto che questa variante di covid presenta oltre 33 mutazioni di differenza. E quindi risulta essere diversa dal “brodo” delle precedenti.

Per il luminare è di certo necessario approfondire la tematica. Anche perché alcune persone con sintomi tipici di questa infezione sono risultati negativi al test antigenico e positivi a quello molecolare. Quest’ultimo, condotto in modo differente, non dà scampo a qualsiasi variante.

Secondo Fabio Pregliasco, invece, non vi sarebbero delle prove scientifiche del fatto che le nuove varianti di covid riescano a non essere trovate con i test antigenici. Esiste una possibilità, ma al momento non è possibile provarla.

Mantenere sempre alta l’attenzione

Sempre parlando con Adnkronos Salute, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco dell’università del Salento sottolinea che non deve esserci nessun allarme al momento. E questo a prescindere dalla capacità dei test antigenici di rilevare la malattia. Ma vi è comunque il bisogno di monitorare con attenzione soprattutto in previsione della ondata prevista per questo autunno. La quale potrebbe creare pressione sul sistema sanitario nazionale.

Dobbiamo ricordare che la vaccinazione rimane comunque lo strumento migliore per combattere sia il virus che le conseguenze dello stesso, ovvero il long covid. Il consiglio generale degli esperti è quello di sottoporsi a un tampone molecolare se si è a rischio o si lavora in specifici contesti. Per quel che concerne i tamponi antigenici si sottolinea la necessità di sottoporsi a questi non autonomamente. Ma per mano di persone esperte come infermieri o medici formati appositamente per eseguire bene e senza problemi questo esame.

Come sempre in questo caso la parola d’ordine è attenzione ai più fragili e attenzione alla giusta gestione della malattia, che non è un semplice raffreddore o una semplice influenza.