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Dengue in Italia, nessun allarme

Sono 165 i casi di dengue In Italia, di cui 19 autoctoni. Per quanto i dati mostrino dei numeri non bassissimi, non c’è nessun allarme in merito alla situazione nel nostro paese.

Nessun allarme per la corrente situazione

Le regioni più colpite sono Emilia Romagna, Lombardia e Lazio con rispettivamente 27, 50 e 28 casi. Fortunatamente nella maggior parte dei casi la malattia è asintomatica. Nei casi in cui si manifesta sintomatologia, questa riguarda sintomi influenzali, febbre, irritazioni della pelle, vomito e nausea. Nei casi più gravi possono presentarsi delle emorragie potenzialmente fatali. Ma accade in meno dell’1% dei casi.

Lo ricordiamo: la febbre dengue è una malattia infettiva di origine virale trasmessa dalla zanzara tigre ed è endemica nel sud est asiatico. Solo di recente, grazie alla globalizzazione, sono iniziati a esserci casi, anche autoctoni, in Europa.

Per quanto la situazione della dengue in Italia non sia a livelli allarmistici, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i tassi di contagio in tutto il globo sono aumentati almeno 8 volte dal 2000. Per un numero di casi totali lo scorso anno pari 4,2 milioni.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha affermato che solo l’anno scorso in Europa si sono verificati 71 casi di malattia, contro i 74 registrati tra il 2010 e il 2021. La crescita ha ovviamente posto il virus dengue sotto attenzione.

Dengue quasi sempre asintomatica in Europa

Ma allo stesso tempo anche il direttore del Reparto di Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cura dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” calma gli animi. “Nessun allarme e preoccupazione, la Dengue è una patologia infettiva molto comune in area endemica”, spiega su Facebook Emanuele Nicastri. “Ma con un rischio molto basso di complicanze in area non endemica”, aggiunge.

Anche perché, ci tiene a sottolineare, “la febbre di Dengue può essere asintomatica o pauci sintomatica sino all’80% dei casi”. Nel restante 20% dei casi, la sintomatologia, seppure fastidiosa, quasi mai sfocia nello stato emorragico che può portare alla morte.

Non dobbiamo dimenticare, spiega ancora il luminare, che la dengue “è la malattia infettiva più comune in assoluto nelle aree tropicali”. Ragione per la quale è possibile aspettarsi sia casi di importazione che autoctoni. I casi di malattia grave sarebbero legati a una seconda infezione legata a un effetto paradosso degli anticorpi specifici.

E’ comunque consigliato fare attenzione a bambini, anziani e persone immunocompromesse. Ottima notizia: per chi viaggia nelle zone endemiche a fine 2023 sarà disponibile un vaccino dedicato.