Automedicazione, in Italia, è un fenomeno crescente, soprattutto per quanto riguarda la propensione degli italiani a curarsi da sé. Il 64% della popolazione (Censis 2007) ritiene di poter curare i piccoli disturbi autonomamente. Ad una maggiore presa di coscienza contribuiscono periodici, quotidiani, trasmissioni televisive e radiofoniche, siti internet che aiutano a raggiungere una maggior consapevolezza e un atteggiamento meno passivo e più interattivo con il medico e con il farmacista.
D’altra parte, i farmaci da banco sono un’importante risorsa per mantenere il benessere e trattare con successo i piccoli fastidi di ogni giorno. Ma vanno utilizzati correttamente e con intelligenza. E non è sempre facile visto che, nonostante la gran mole di notizie sul tema della salute, pochi di noi dispongono di un’informazione davvero completa sull’uso responsabile dei prodotti. Tanto che si corre il rischio del “fai da te” oppure si scelgono i medicinali sulla base di un passaparola tutt’altro che “scientifico“.
Due cattive abitudini che possono rivelarsi assai pericolose per i cittadini, che invece, dovrebbero sempre essere consigliati dal farmacista. Nasce per colmare questa lacuna, offrendo informazioni scientificamente precise e chiare, il libro “L’automedicazione per la famiglia – piccole patologie, cure e farmaci da banco“, curato da Stefano Govoni e Adele Lucchelli, farmacologi del Dipartimento di Farmacologia sperimentale e applicata dell’Università di Pavia e da Pierluigi Diano, medico di medicina generale e giornalista.
La guida si propone di accompagnare le famiglie nella gestione delle piccole patologie e di quei disturbi che possono essere curati con i farmaci da banco. Il manuale (raggiungerà almeno 400.000 famiglie italiane) è disponibile gratuitamente nelle farmacie di tutta Italia e sarà solo il farmacista a consegnarlo direttamente e gratuitamente. Un passaggio di mano significativo tra chi “conosce i farmaci” e chi “deve conoscerli meglio“. L’augurio di Giorgio Siri, Presidente di Federfarma, è che il volume “L’automedicazione per la famiglia” entri nelle case, in tantissime case, e venga consultato quando é utile e non solo.
“Soprattutto in questo momento in cui interessi di varia natura spingono ad una banalizzazione del farmaco, affinché sia considerato come un qualsiasi altro bene di consumo. E’ nell’ interesse del cittadino imparare a gestire con crescente consapevolezza la propria salute e usare con responsabilità i medicinali da automedicazione, evitando errori o abusi. Il volume intende rispondere proprio a questa esigenza“.
Come sottolinea il professor Stefano Govoni, del Dipartimento di Farmacologia sperimentale e applicata dell’ Università di pavia, “il libro è una guida in cui si parla esclusivamente di disturbi e piccole patologie che si possono trattare con i farmaci da banco. Un libro che dovrebbe diventare un riferimento per chi desidera conoscere meglio tali prodotti, per chi ha intenzione di impiegarli, oppure già li utilizza o semplicemente li ha a disposizione nell’armadietto dei medicinali“. Aggiunge la professoressa Adele Lucchelli, Dipartimento di Farmacologia sperimentale e applicata dell’Università di Pavia:
“Conoscere meglio i farmaci aiuta ad evitare gli eccessi e gli effetti collaterali. Si parla spesso di questi ultimi come pure del costo che ne consegue per la salute e per il servizio sanitario, ma non si dice quasi mai che molti di tali episodi dipendono da un cattivo uso dei prodotti. Tutto ciò dipende dalla scarsa informazione a riguardo. Infine, Pierluigi Diano, medico di medicina generale, ribadisce l’importanza di una maggiore consapevolezza da parte dei pazienti sulla necessità del saper distinguere i piccoli disturbi dai sintomi di una vera e propria malattia, da sottoporre all’attenzione del medico.
Risulta, infatti, che un approssimativo “fai da te” farmacologico sia frequente, anche in presenza di sintomi seri, in circa il 6% dei casi. È quindi opportuna una buona dose di conoscenza per autocurarsi; ma non deve mai mancare un sano buon senso che, al minimo dubbio, induca a ricorrere al consiglio del proprio medico o del farmacista.