Forse in un futuro neppure troppo lontano i farmaci antidepressivi saranno impiegati con scopi molto diversi dagli attuali. Infatti, secondo una ricerca condotta a Seattle al Howard Hughes Medical Institute da un team di ricercatori guidati dalla dottoressa Linda B. Buck e pubblicato sulla rivista Nature, i farmaci antidepressivi contenenti come principio attivo la mianserina hanno l’effetto di allungare del 30% (da sei a otto settimane) la vita dei nematodi (simpatici animaletti detti anche vermi cilindrici).
Secondo gli studiosi ciò avviene perchè la mianserina induce dei processi simili a quelli attivati dalla restrizione calorica , una tecnica di laboratorio che rappresenta attualmente uno dei capisaldi della ricerca sui processi di invecchiamento. Sottoponendo i topi da laboratorio a un regime dietetico in cui vengono somministrate loro un minor numero di calorie rispetto a quello che consumerebbero se potessero alimentarsi liberamente, è stato infatti possibile innalzarne la vita media da 39 a 56 mesi. Inoltre gli esemplari sottoposti a un regime di restrizione calorica appaiono non solo più longevi, ma anche più resistenti alle malattie e mantengono intatte, nonostante l’avanzare del tempo, le proprie facoltà fisiche e mentali. I ricercatori dell’Howard Hughes Institute hanno inoltre rilevato che la somministrazione di mianserina ad animali sottoposti al regime di restrizione calorica non allunga ulteriormente la durata della loro vita.
I ricercatori , sebbene non siano in grado di spiegare come questo avvenga, ritengono che la mianserina rallenti l’invecchiamento secondo lo stesso principio sotteso alla restrizione calorica e sono convinti che questa scoperta possa far luce sui processi fisiologici implicati dall’avanzare del tempo. In questo caso si tratterebbe di un approccio che definiscono chimico, volto cioè ad individuare non i meccanismi genetici ma le sostanze che hanno un ruolo nei processi di invecchiamento. Forti di questa convinzione sperano di poter presto individuare il farmaco che permetta di ottenere nei mammiferi e, quindi, negli esseri umani, gli stessi risultati già osservati nei nematodi. Nel frattempo i farmaci antidepressivi continueranno ad essere usati esclusivamente per la cura della Depressione .