I ricercatori australiani Susan Moore e James Baker dell’Università di Swinburne a Melbourne, hanno condotto uno studio, pubblicato sulla rivista CyberPsycology and Behaviour nel quale hanno analizzato i benefici psicologici derivanti dall’attività di blogging. I ricercatori hanno invitato 600 utenti di Myspace ad un sondaggio on-line ricevendo 134 adesioni. Su 134 intervistati 80 hanno dichiarato di voler creare, di lì a breve, un proprio blog. 59 di questi hanno realizzato, nei due mesi successivi alla compilazione del questionario, le loro intenzioni.
Mentre all’epoca in cui non avevano un proprio blog questi individui si erano dichiarati insoddisfatti della propria vita di relazione, successivamente avevano conseguito un maggiore benessere psichico derivante dalla sensazione di appartenere a una comunità costituita da persone con le quali condividere interessi e valori oltre che emozioni e punti di vista. Inoltre i nuovi blogger hanno dichiarato di sentirsi più fiduciosi rispetto alla possibilità di poter contare sugli altri oltre che meno depressi e ansiosi. Il dato ancora più interessante è che i benefici dell’attività costante di blogging non si riflettevano solo sulla qualità delle relazioni intrattenute in maniera virtuale, ma anche su quelle “reali”.
Quest’ultima evidenza contraddice infatti l’opinione, piuttosto diffusa, secondo la quale frequentare in maniera assidua il web danneggia la qualità delle relazioni interpersonali quotidiane, offrendo alternative illusorie a chi non riesce a stabilire rapporti umani soddisfacenti all’interno dei propri gruppi di appartenenza. Anche se lo studio condotto dai ricercatori australiani ha il merito di porre in luce un aspetto trascurato, o misconosciuto, delle potenzialità di internet, esso tuttavia è stato svolto su un campione di individui troppo ristretto perchè i suoi risultati possano considerarsi definitivi. In attesa che venga ampliato forse potremmo riflettere un pò su cosa cerchiamo realmente quando accendiamo il computer e clicchiamo sull’icona che, nel bene e nel male, apre la nostra finestra sul mondo.