Al momento della sua immissione nel mercato, avvenuta nel 1998, si è parlato tanto di Viagra, il miracoloso farmaco utilizzato per risolvere i problemi di impotenza sessuale. Ora, a distanza di dieci anni, ci si è accorti però che i disturbi della sfera sessuale, legati anche alla libido, non sono esclusivi dell’universo maschile. Sempre più donne, infatti, soffrono di questi problemi dovuti ai cambiamenti ormonali, ma anche ai vari stati d’animo.
Il principio attivo del Viagra Rosa è infatti un antidepressivo che veniva impiegato per il trattamento della depressione, ma che ha dimostrato scarsa efficacia per questa patologia. Gli studi svolti tra le Università della Carolina del Nord e di Ottawa, hanno invece evidenziato risultati estremente positivi per la cura del calo della libido nei soggetti di sesso femminile.
Il filbanserin, il nome della molecola, avrebbe infatti risolto il problema di molte pazienti sottoposte alla ricerca con una percentuale che oscilla tra il 9% e il 26%. Così, il medicinale che tempo fa era stato lanciato dalla tedesca Boehringer Ingelheim come antidepressivo sarebbe già commercializzato in Gran Bretagna a partire dai prossimi 18 mesi, secondo quanto riportato dal Guardian.
In una prima fase la ricerca si è concentrata sulla capacità del farmaco ai aumentare la libido, sia in soggetti umani che negli animali da laboratorio. Poi, una volta analizzato il risultato positivo, lo studio è stato condotto attraverso diversi trial clinici su alcune donne che lamentavano un importante calo del desiderio. Questo disturbo, al contrario di quanto si pensa comunemente, è uno dei più comuni della sfera sessuale, al pari di quanto le disfunzioni erettili affligono invece gli uomini.
John M. Thorp, primo ricercatore dello studio presentato poi al Congresso della European Society for Sexual Medicine svoltosi a Lione, in Francia, ha affermato che “L’unico trattamento attualmente disponibile per le donne è la terapia di sostituzione degli androgeni e questo farmaco, invece, potrebbe dare origine a nuovi trattamenti privi di effetti collaterali”.
[Fonte: AffariItaliani.it ]