I genitori particolarmente, e giustamente, attenti alla salute orale dei propri figli saranno certamente preoccupati dalle caramelle avanzate dopo la notte di Halloween. Se i vostri bambini sono tornati a casa con le tasche piene zeppe di dolcetti colmi di zuccheri ed ogni sorta di leccornia gommosa e gelatinosa, niente panico.
Stando all’autorevole opinione di un dentista pediatrico della Temple University, il dottor Mark Helpin, è la frequenza nel consumo di caramelle ad esporre maggiormente al rischio di carie, non la quantità, seppur consistente, ingurgitata nell’arco di pochi minuti.
Che tradotto suona come un invito, anche discutibile se vogliamo, a lasciare pure che i bambini si divertano a fare incetta di caramelle durante l’ora clou delle feste per poi tornare ad un regime più severo appena trascorsa la fase cruciale della ricorrenza.
I fattori di rischio maggiori per la carie derivano da un consumo assiduo di carboidrati raffinati contraddistinti da una certa viscosità, spiega l’esperto.
Mangiare carboidrati può cambiare l’equilibrio del pH della bocca, rendendolo più acido, il che espone alle insidie della carie. Pensate che ogni qualvolta si mangiano delle caramelle, l’ambiente acido della cavità orale può richiedere fino ad un’ora per ripristinare i valori norma.
Scartare una sola caramella piuttosto che cinque o sei di fila non fa dunque alcuna differenza perché la bocca rimane acida lo stesso lasso di tempo.
Se invece si continua a mangiare caramelle per tutto il giorno, l’acidità della bocca persisterà per un periodo di tempo molto più lungo, con una probabilità maggiore che i denti si càrino.
Helpin pertanto consiglia ai genitori di minimizzare questo rischio, senza necessariamente fare i guastafeste con i propri figli, semplicemente evitando che il bambino mangi caramelle ad ogni ora. Meglio tre tutte insieme che non ripartite nel corso della giornata.
Il dopo pasto è un buon momento in cui concedere ai bambini delle caramelle perché l’aumento nella produzione di saliva aiuta a lavare via l’acidità della bocca. Altro stratagemma per ridurre il rischio di carie, qualora ovviamente non fosse possibile far lavare i denti ai bambini subito dopo l’ingestione di caramelle, il che resta l’opzione migliore, consiste nel far loro sciacquare la bocca con acqua tre o quattro volte dopo aver mangiato, metodo che consente parimenti di ridurre l’acidità del cavo orale.
E se invece che con le caramelle, tentassimo il nostro bambino con patatine e salatini? Il risultato sarebbe identico, avverte Helpin, quindi non faremmo poi questo gran baratto. Anche in questi stuzzichini sono infatti contenuti carboidrati che causano l’ambiente acido responsabile della carie. Inoltre, questi snack presentanto un livello elevatto di viscosità e spesso restano appiccicati ai denti.
Le caramelle da evitare, qualora possibile, sono quelle gommose ed appiccicose che penetrano nella cavità dei denti e consentono ai batteri alimentari di annidarsi.
Laddove possibile, meglio acquistare caramelle senza zucchero. Riguardo al proibizionismo, Helpin non ha dubbi:
In definitiva, non è realistico pensare di proibire al bambino caramelle, biscotti, torte, o altre leccornie. Le stesse che amiamo anche noi adulti… gli leveremmo tutto il divertimento.
E voi, siete delle stesso parere o pro-proibizionismo?
[Fonte: Sciencedaily]