La Sindrome della Classe Economica è una grave complicanza che si manifesta durante o a seguito di lunghi viaggi, prevalentemente in aereo ma non solo, soprattutto in persone che presentano vari fattori intrinseche di rischio per trombosi venose. II termine SCE (Sindrome Classe Economica) si riferisce al fatto che in quella parte dell’aereo gli spazi sono più ristretti e il passeggero è costretto a stare seduto con le gambe rattrappite; ma in realtà la trombosi venosa è stata segnalata anche nei passeggeri della prima classe e perfino nella cabina di pilotaggio.
Vi è un progressivo e significativo aumento nell’incidenza dell’embolia venosa in rapporto alla lunghezza e alla durata del viaggio. Dunque la posizione seduta, con le gambe rattrappite per ore, può determinare una lesione dei vasi venosi e una marcata diminuzione del flusso sanguigno con aumento dell’ematocrito e della concentrazione delle proteine ematiche nelle gambe, favorite dalla disidratazione per l’aria pressurizzata in un ambiente con scarsa ventilazione.
Queste problematiche, che quindi comportano una predisposizione a trombosi venose colpiscono anche chi viaggia in treno o in auto e chi nella vita quotidiana mantiene una posizione seduta per tante ore, o con le gambe accavallate. I segni e sintomi della TVP ( Trombosi Venosa Profonda) di un arto inferiore comprendono la comparsa di edema ( gonfiore) e dolore ad uno o ad entrambi gli arti inferiori, con difficoltà a calzare le scarpe e aumento della circonferenza della gamba; il dolore aumenta durante la deambulazione o per compressione dei muscoli del polpaccio con le mani.
Solo una percentuale di pazienti con TVP presenta la complicanza più temuta: l’embolia polmonare; la
gravità di questa dipende dalla grandezza del vaso polmonare occluso e dal trombo “staccatosi” dagli arti inferiori. Ben conosciute sono oggi le misure preventive per ridurre il più possibile la comparsa di questa patologia: una mobilizzazione dal proprio posto ogni 2 ore circa, una adeguata idratazione durante tutto il viaggio, no ad alcool e fumo ed evitare indumenti troppo stretti.
La prevenzione più valida per tutti quelli che debbono effettuare un viaggio superiore alle 4 ore è indossare le Calze Elastiche con delle caratteristiche ben precise, secondo quanto riportato da tutta la letteratura, ovvero una compressione più marcata alla caviglia e progressivamente decrescente mentre si risale verso la coscia; in questo caso particolare deve essere di almeno 15/20 mmHg (millimetri mercurio) con modello a gambaletto.
Le calze compressive esercitano azioni positive sul sistema venoso superficiale e profondo, sul riassorbimento linfatico tessutale e sul ritorno del sangue venoso al cuore. E’ indispensabile che la calza preveda un alto grado di comfort, poiché deve essere indossata per tante ore ( sia durante i viaggi, che per esempio in ufficio) e che abbia una reale compressione graduata garantita dalla Ditta Costruttrice nella sua documentazione tecnica e sulla confezione.
Però per poter esercitare i propri effetti benefici, assicurando il massimo comfort, la calza elastica deve aderire perfettamente alla superficie cutanea e seguire l’anatomia dell’arto, quindi non deve scendere durante l’indosso. Se è troppo larga non ha alcuna utilità terapeutica, se è troppo stretta può risultare dannosa, ostacolando la circolazione anziché favorirla. La compressione inferiore ai 15/20 mmHG si è dimostrata inefficace a contrastare la pressione idrostatica, rilevata da vari studi, e soprattutto ad impedire comunque la formazione di trombi.
[fonte | AUGUSTO FARINA
Direttore U.C. Chirurgia vascolare ospedale di crema Scuola di Specializzazione Chirurgia Vascolare Università di Milano]