L‘asma è la malattia cronica infantile più frequente. In Italia colpisce il 10% dei bambini insorgendo nell’80% dei casi nei primi 4 anni di vita. Dal punto di vista clinico è caratterizzata da difficoltà respiratoria, che si manifesta con respiro rumoroso, (avvicinando l’orecchio alla bocca o al torace del bambino si percepisce un sibilo, un fischio) e con la comparsa di tosse notturna o in associazione ad un comune raffreddore, persistendo, però anche quando la sintomatologia nasale scompare.
Un altro aspetto clinico caratteristico della malattia è l’asma da sforzo e cioè la comparsa di tosse, di difficoltà respiratoria e di sensazione di ostruzione toracica durante uno sforzo fisico come ad esempio una corsa. L’asma da sforzo è presente in quasi tutti i bambini asmati, ma solo la metà di loro percepisce il problema. Infatti i bambíni affetti da tale patologia respiratoria avvertendo, durante uno sforzo fisico, i sintomi caratteristici dell’asma da sforzo, tendono a ridurne l’intensità, mediante un riflesso condizionato, adattandosi, quindi, a vivere “ad un livello più basso” rispetto ai coetanei non affetti da asma e riducendo così le loro aspettative.
La diagnosi di asma viene posta mediante un colloquio con i genitori o con il bambino più grandicello, finalizzato ad evidenziare l’eventuale presenza dei sintomi tipici dell’asma. La diagnosi viene poi approfondita attraverso test allergologici per individuare eventuali allergie (presenti nell’80% dei bambini asmatici) e attraverso prove di funzionalità respiratoria in grado di documentare una eventuale ostruzione bronchiale reversibile e cioè un ostacolo al flusso d’aria che si riduce dopo somministrazione di broncodilatatore.
La semplice patologia asmatica è legata non soltanto a fattori di tipo genetico ma anche a fattori di tipo ambientale quali, ad esempio, l’esposizione ad irritanti specifici (fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico), ad agenti infettivi, in particolare ai virus, e infine agli allergeni. Nel bambino asmatico si sviluppa un’ infiammazione delle vie aeree che le rende particolarmente sensibili e reattive a numerosi stimoli, ai quali in assenza di malattia non risultano sensibili. Fortunatamente, la maggior parte dei bambini con sintomi asmatici guariscono spontaneamente entro i 10-13 anni.
Sono invece affetti da vera asma quelli che hanno allergia soprattutto agli allergeni dell’ambiente domestico. Di questi comunque il 25-35% non presenterà sintomi in età adulta. Molto utile è l’impiego dei broncodilatatori, farmaci che sono in grado di ridurre l’ostruzione bronchiale determinando il rilasciamento delle fibre muscolari che circondano le vie aeree.
Tuttavia questa terapia viene definita sintomatica perché risolve solo i sintomi e non riduce tutte quelle alterazioni a carico delle vie aeree che sono i responsabili della reattività delle vie stesse e della persistenza e aggravamento della malattia. La terapia di fondo è rappresentata dalla terapia antinfiammatoria che si esegue essenzialmente con due classi di farmaci e cioè con i cortisonici e con gli inibitori dei leucotrieni e con le misure di prevenzione ambientale verso gli allergeni dell’ambiente domestico.