Se ne parla spesso, sui giornali e sulle riviste. Eppure non sono poche le domande che ancora oggi si rivolgono al farmacista: perché si usano i Fans, come prenderli, quali sono i loro effetti collaterali e altro ancora. Una fame dì informazioni che cresce di pari passo con la consapevolezza che la salute, e quindi la sua gestione, deve essere un processo partecipato e condiviso tra i cittadini e i camici bianchi. Sono pochissime, al giorno d’oggi, le persone che non vogliono conoscere e capire il “dietro le quinte” del mondo medico. Ecco quindi una breve carrellata dei principali dubbi sui Fans, sigla che sta per Farmaci antinfiammatori non steroidei, molecole tra le più usate al mondo.
A che cosa servono? Le attività principali dei Fans sono tre: antinfiammatoria, antidolorifica e antipiretica. La prima indica la capacità di spegnere l’infiammazione, un processo che si innesca ogni volta che l’organismo percepisce un pericolo, come la presenza di una sostanza estranea, virus, batterio o altro ancora. Anche se è un utile meccanismo di difesa naturale, l’infiammazione porta con sé una serie di sintomi e disturbi parecchio fastidiosi. I Fans li stroncano sul nascere, intervenendo sugli enzimi chiave del processo infiammatorio.
Uno dei sintomi, il più fastidioso, su cui essi agiscono efficacemente, è il dolore. Da cui la seconda proprietà dei Fans. Sono antidolorifici, non soltanto perché bloccano il processo infiammatorio, che di per sé provoca il dolore, ma anche perché alcuni di essi, come per esempio l’acìdo acetilsalicilico, agiscono sulle aree del cervello coinvolte nella percezione del dolore con un meccanismo diverso.