Mettiamoci subito l’animo in pace: l’invecchiamento cutaneo -come del resto quello di ogni altra parte del nostro corpo – è un processo biologico naturale e perciò inevitabile, dovuto a fattori genetici ed ambientali. Stile di vita, abitudini alimentari, stress, fumo di sigaretta ed esposizione solare concorrono, in varia misura, a determinare modificazioni a livello cellulare e strutturale, che si traducono in un progressivo, lento mutamento dell’aspetto esteriore della nostra pelle.
Possiamo coglierne i primi segni già a partire dai trent’anni: sulla fronte, tra le sopracciglia, ai lati degli occhi e della bocca fanno la loro comparsa le prime rughe d’espressione, dovute ai continui movimenti mimici del volto e ad una concomitante, iniziale perdita di elasticità della cute. Verso i quaranta, soprattutto negli individui che si sono esposti al sole in modo prolungato ed eccessivo. ad un’ulteriore diminuzione del tono generale della cute – con la classica modificazione dell’ovale del viso – cominciano ad affiancarsi le prime macchie scure su fronte e zigomi. La pelle risulta sempre più incapace di trattenere adeguate quantità di acqua e la sua superficie può apparire arida, opaca.
Ma è a partire dai cinquant’anni che i fenomeni dell’invecchiamento cutaneo si fanno più evidenti, soprattutto nella donna: le profonde modificazioni ormonali dovute alla menopausa influiscono infatti pesantemente sui meccanismi di rinnovamento cellulare, con conseguente diminuzione a livello dermico di acido ialuronico, fibre collageno ed elastiche. Di qui il caratteristico aspetto della cute, che appare di colorito spento e disomogeneo, di aspetto avvizzito ed anelastico.
I sessanta, i settanta, etc. non fanno che assistere all’ulteriore, progressivo accentuarsi di tali importanti fenomeni involutivi dei nostro aspetto generale. E’ insomma ciò che chiamiamo senescenza cutanea. Che fare? Per affrontare in modo efficace il problema dell’invecchiamento cutaneo dobbiamo, prima di ogni altra cosa, introdurre il concetto di prevenzione: è ormai acclarato che uno stile di vita sano ed equilibrato, una corretta esposizione solare, etc., rappresentano una condizione irrinunciabile al fine di traghettare la nostra pelle attraverso i decenni ed invecchiare senza troppi danni.
A queste norme generali si affiancheranno poi quelle di un’adeguata cosmesi funzionale, da adottare possibilmente già verso i trent’anni: ad esempio, l’applicazione quotidiana di creme idratanti meglio se contenenti un filtro UV – a base di ceramidi, sfingolipidi ed acido ialuronico- preceduta da una detersione delicata con latti a risciacquo. Quando i segni del tempo risultano già evidenti, si potrà associare, la sera, una crema ristrutturante dalla più spiccata azione “anti-aging”: tra i principi più accreditati, i derivati della Vitamina A (retinolo, retinaldeide), la Vitamina E, la Vitamina C, gli alfaidrossiacidi (acido glicolico, acido piruvico, etc.), il Coenzima 010.
L’uso costante di questi prodotti determina, in genere, un più o meno evidente miglioramento della superficie cutanea, che appare più luminosa, levigata ed elastica. Vi sono poi prodotti specificamente concepiti per le donne in menopausa: generalmente a base di isoflavoni di soia, fitosteroli, acidi grassi essenziali, acido lipoico, promettono effetti ridensificanti sulla matrice dermica profonda. Il tono cutaneo tende a migliorare, e con esso il colorito e la trama. Per ottenere un’azione ancor più efficace, tali sostanze possono eventualmente essere assunte anche per bocca, in forma di integratori alimentari. In ogni caso, per una scelta ragionata tra le innumerevoli proposte del mercato, è sempre buona norma affidarsi alla competenza professionale del Dermatologo e del Farmacista.