Negli ultimi tempi, nell’ambito della cosmetica, sono sempre più diffuse le sostanze esotiche come l’açai e il mangostano. Si tratta, infatti, di frutti originari delle foreste tropicali, particolarmente ricchi di antiossidanti, che promettono di rendere la pelle più luminosa e soprattutto più giovane. Secondo i valori Orac (la scala che stima la capacità antiossidante), svolgerebbero un’azione anti-invecchiamento che supera di gran lunga il melograno o il mirtillo.
L’açai nell’aspetto è ricorda molto l’uva nera, e ha un leggero retrogusto al cioccolato. Viene estratto da una palma che cresce in modo spontaneo nel nord del Brasile ed è ricchissimo di sostanze antiossidanti. Come spiega Umberto Borellini, cosmetologo SICC (Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche) e docente di Cosmetologia presso la Scuola di Medicina a indirizzo estetico Agorà di Milano:
Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che il potere dell’açai è dovuto alla presenza di polifenoli, capaci di proteggere le pareti delle vene dall’attacco dei radicali liberi. Ogni bacca contiene una percentuale di polifenoli molto superiore, per esempio, a quella del vino rosso, nonché vitamina A, C e E, calcio, potassio e fosforo.
Non a caso, sono molte le creme in commercio che vantano tra gli ingredienti principali proprio l’açai, ne è un esempio la linea cosmetica di Yamamay, che è stata sottoposta anche a diversi test nei laboratori dell’Università di Ferrara e Pavia. Un altro frutto esotico che va per la maggiore è il mangostano, una pianta sempreverde tropicale originaria delle Isole della Sonda e dell’Arcipelago delle Molucche. E’ molto ricco di sostanze nutritive, soprattutto nella scorza, e di xantoni, preziosi antiossidanti in grado di catalizzare le reazioni chimiche generate a causa dei radicali liberi.
Tuttavia, come precisa lo stesso Borellini:
E’ importante sottolineare l’uso e le proprietà cosmetiche quando si parla di queste sostanze, perché a volte vengono spacciate come toccasana anche per malattie e disturbi specifici. Proprio in primavera l’Antitrust ha dichiarato ingannevole la pubblicità del succo di mangostano da parte di una società che lo vendeva su Internet a prezzi da capogiro e lo presentava come rimedio per il morbo di Parkinson, l’Alzheimer e disturbi cardiaci, senza che ci fosse nessun studio scientifico in proposito.