La cannella potrebbe aiutare a prevenire l’Alzheimer. A rivelarlo, una ricerca condotta dal dottor Michael Ovadia assieme ai suoi colleghi del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Tel Aviv, pubblicata su “Plos One”.
Secondo i ricercatori, infatti, una sostanza estratta dalla cannella, chiamata CEppt, potrebbe impedire la formazione degli aggregati della proteina beta amiloide e dei grovigli neurofibrillari, tipica del morbo di Alzheimer. Gli esperti hanno testato tale sostanza su un gruppo di cavie geneticamente modificate in modo che potessero sviluppare una forma aggressiva della malattia. L’estratto, infatti, è stato miscelato con l’acqua ed è stato dato da bere ai topi.
Al termine dell’esperimento, Gli studiosi si sono resi conto di come l’assunzione della soluzione a base di estratto di cannella avesse rallentato in maniera significativa il decorso della patologia. Inoltre, i topi colpiti dal morbo, hanno vissuto tanto a lungo quanto gli altri esemplari sani coinvolti nella ricerca.
Come ha spiegato il dottor Michael Ovadia, i risultati ottenuti dal test, sono sorprendenti perché si è ricorsi ad un rimedio naturale estratto da un vegetale considerato soltanto una spezia. L’estratto di cannella, però non è in grado solo di prevenire lo sviluppo del morbo di Alzheimer, ma di diventare anche un trattamento da somministrare nei casi in cui la malattia è già in corso, poiché riesce a spezzare le fibre amiloidi.
Tuttavia, anche altri studi hanno dimostrato come alcune erbe officinali aiutassero a prevenire i sintomi della malattia, come la corteccia di pino, il balsamo al limone, il ginseng americano e brahmi. Si tratta, infatti, di piante dalle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Come è noto, la produzione di radicali liberi provoca una progressiva usura di corpo e mente. E’ accertato, infatti, che molte patologie, tra cui anche il morbo di Alzheimer, sono causate da una prevalenza dei processi ossidativi su quelli antiossidanti.
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